Non profit

Fondazione Alberto Sordi finanzia 5 progetti in Africa

I progetti finanziati, per un totale di 500.000 euro, sono per situazioni al limite della sussistenza in Mozambico, Burkina Faso, Angola e Ruanda

di Emanuela Citterio

La Fondazione Alberto Sordi, voluta dall’attore scomparso due anni fa, ha scelto di finanziare 5 progetti per l’Africa, tutti relativi ad iniziative di aiuto sanitario ed educativo. I 500.000 euro stanziati dalla Fondazione serviranno a finanziare proposte tese a migliorare le condizioni di vita al limite della sussistenza di alcune comunità del continente africano, carenti sia di elementi primari, dall’acqua al cibo, che di assistenza sanitaria e formazione professionale.

Tra le associazioni selezionate, la Cooperativa Armadilla Onlus che, con il progetto “I diritti dell’infanzia non hanno confini”, vuole ingrandire il ‘Primeiro de Maio’, centro di accoglienza e assistenza per bambini orfani e abbandonati di Maputo, in Mozambico. Altro progetto prescelto è quello del Cies (Centro Informazione Educazione allo Sviluppo). La sua proposta, “Lluminando vidas”, si propone la realizzazione di un Centro di aiuto, un posto dove trovare assistenza sanitaria ma anche strumenti di formazione educativa e professionale, destinato a quelle bambine e adolescenti di Luanda, in Angola, che vivono in strada.

Ci sono poi la Fondazione Don Orione, che intraprenderà la costruzione di un padiglione ortopedico a Ouagadougou, nel Burkina Faso; la Ong Labor Mundi, che realizzerà il progetto “Acqua e salute a Gatare”, per fornire di acqua potabile la città del Rwanda e i villaggi vicini costruendo un acquedotto collegato ad una sorgente, e la realizzazione di un centro scolastico dotato di una mensa che fornirà pasti ai bambini di Matola, cittadina in provincia di Maputo, progetto presentato dalla Comunità di S. Egidio, che nella zona è attiva da anni.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.