Kyoto: Greenpeace protesta contro E7

Criticate anche le scelte Enel sull'energia da carbone

di Redazione

Protesta di Greenpeace contro i big dell’energia riuniti da oggi a Venezia, citta’ simbolo dei rischi legati ai cambiamenti climatici, provocati anche da scelte energetiche ad elevato impatto ambientale. Un gruppo di attivisti dell’associazione ambientalista ha innalzato uno striscione con scritto ”L’Italia rispetti gli accordi di Kyoto” davanti alla Fondazione Cini, sull’Isola di San Giorgio, dove si sono aperti i lavori dell’E7′, che riunisce sette grandi gruppi elettrici che rappresentano il 30% circa della produzione mondiale di elettricita’.
Dell’E7 fanno parte Enel, la francese Edf, le canadesi Hydro-quebec e Opg, le giapponesi Kansai e Tepco, la tedesca Rwe e la statunitense Aep.

Gli attivisti dell’associazione, vestiti con tute rosse e bianche e al collo le bandiere dei sette paesi le cui aziende elettriche aderiscono all’E7, hanno distribuito volantini nei quali si contesta la scelta del futuro governo Berlusconi di uscire da Kyoto e non ratificare gli accordi sul clima e la politica energetica del presidente Bush sul nucleare e le trivellazioni petrolifere in Alaska.

Greenpeace ha inoltre criticato la scelta dell’Enel di accrescere la produzione di energia da carbone. Il gruppo elettrico intende infatti alimentare a carbone la centrale da 2400 mw di Civitavecchia. Una decisione molto contestata dagli ambientalisti, in quanto il carbone, anche se utilizzato con tecnologie di abbattimento dei fumi, e’ uno dei combustibili maggiormente responsabili della c02, il principale dei gas a effetto serra.

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