Mondo

Stato d’emergenza in Ecuador: appello delle ong italiane

L’Associazione ONG Italiane esprime viva preoccupazione per la crisi in corso in Ecuador, Paese da anni immerso in una drammatica situazione economica e sociale

di Paolo Manzo

L?Associazione ONG Italiane esprime viva preoccupazione per la crisi politica e istituzionale in corso in Ecuador, paese che ormai da anni è immerso in una drammatica situazione economica e sociale. In piena solidarietà con le popolazioni ecuadoriane, le ONG italiane chiedono al Governo e alle istituzioni Ecuadoriane di garantire il diritto alla piena libertà d?espressione per quanti, in maniera non violenta e propositiva, stanno dimostrando il proprio malcontento e richiedono la costituzione di uno Stato multietnico e multiculturale basato sull?equità economica e sul pieno sviluppo materiale, spirituale e culturale delle persone e dei popoli che costituiscono l?Ecuador, nella ferma convinzione che sia necessario mettere a punto e attuare politiche ed investimenti di carattere sociale in grado di rispondere positivamente alle richieste di miglioramento della qualità della vita della popolazione e di democratizzazione del Paese. Al Governo italiano, ed in particolare al Ministro degli Esteri, di adoperarsi, a livello nazionale ed europeo, affinché siano garantiti in Ecuador il diritto d?espressione e di opposizione e, a fronte della grave situazione esistente, venga garantito un reale coinvolgimento della società civile nella determinazione delle priorità politiche, economiche e sociali del Paese. E? inoltre necessario assicurare alla popolazione ecuadoriana più povera, che ormai rappresenta la maggioranza della popolazione totale, l?aiuto necessario per far fronte alle più impellenti necessità primarie. Anche a questo scopo, è auspicabile che il nostro Governo, che si è già impegnato nell?annullamento del debito dell?Ecuador, eserciti la dovuta pressione sugli altri creditori affinché procedano senza indugio alla cancellazione del debito estero che asfissia ulteriormente la già debolissima economia ecuadoriana.


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