Cultura

Il Narciso S-catenato: storie senza storia

Filosofia.Le nuove sfide dell’etica nella società di oggi

di Sara De Carli

Titolo strano quello di questo libro, perché subito ci verrebbe da sostituire quella e con una o: affetti o legami. Perché nulla ci suona più stridente di un?emozione (narcisista e autoreferenziale, o dovremmo dire egoista?) costretta dalla rete delle aspettative altrui e delle responsabilità, intese nel senso più proprio di chi ci chiama a rispondere di noi e dei nostri atti. Gli affetti ci colpiscono, e il pathos è slegato tanto dal logos quanto dal nomos. Abbiamo privatizzato l?universo degli affetti – appiattendo il personale sul privato – e radicalizzato la duplice scissione tra sentimenti e ragione da un lato e tra libertà degli affetti e legami dall?altro. Anziché piangerci sopra o predicare scontati moralismi, due grandi moralisti come Carmelo Vigna e Francesco Botturi rilanciano il compito della filosofia morale, che chiaramente è un?altra cosa. Per questo primo annuario di etica hanno chiamato a raccolta il ghota della disciplina (e non solo) per montare un?impalcatura da cui scrutare l?orizzonte e intravedere vie di uscita. Alcuni interventi hanno i toni dei profeti: sferzanti e inascoltati, ?segnalatori di scintille?, per dirla con Erri De Luca. E se non basta rimandare kantianamente l?arbitrio a una promessa per proteggere un legame, è anche vero che nulla può legare la libertà se non la libertà stessa. O meglio, la libertà che si trova accesa e attratta da una libertà altra, desiderabile e degna di (continuare a) essere destinataria di una promessa. Il fil rouge che lega i diversi interventi, a sorpresa, è questo: finiamola con la retorica dell?amore disinteressato e della donazione assoluta. Lo dicono tutti: filosofi, sociologi, e persino teologi. La donazione assoluta è forma astratta, perfettamente estranea ad ogni reciprocità e scambio, la legittimazione etica della nullità di dignità della relazione. Questo non blocca solo la possibilità della restituzione sul piano sociale, ma sbarra la possibilità stessa del riconoscimento. Da questo principio derivano una serie di interessanti prospettive, anche per quella particolare prassi che è la solidarietà sociale. Fra tutte, ne scelgo due. Primo: se l?amore è l?istituzione di una ?impresa cooperativa?, massimamente interessata al fatto che la sinergia dia luogo a un arricchimento condiviso, l?esperienza amorosa, tanto quanto quella solidale, dura tanto quanto permane il lavoro della relazione. Secondo: la prossimità si realizza non in una estensione legale della cura, ma nella concentrazione desiderante dei legami.


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