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Ecco chi aiuta i piccoli Ray a rischio cecit

Il glaucoma, la malattia che rese cieco il cantante nero Ray Charles,è ancora oggi la seconda causa di cecità nei Paesi in via di sviluppo.

di Redazione

Dopo aver visto Ray, il film sulla vita di Ray Charles, mi sono chiesto che tipo di malattia l?avesse colpito agli occhi e se oggi potrebbe colpire chiunque e dovunque. È curabile? Mario G. (email) Abbiamo chiesto a Cbm Italia di rispondere alla domanda del nostro lettore. Ray Charles divenne cieco all?età di 7 anni a causa di un glaucoma, una delle patologie contro le quali Cbm Italia si batte ogni giorno nei Pvs (sono quasi 32mila le operazioni per glaucoma all?anno), grazie anche al sostegno dell?Oms – Organizzazione mondiale della sanità con la quale ha dato vita a Vision 2020, progetto che si prefigge di sconfiggere le cause di cecità evitabile entro l?anno 2020. Il glaucoma è la seconda causa di cecità al mondo, dopo la cataratta, ed è una malattia caratterizzata dalla progressiva riduzione della vista. Allo stadio iniziale, il paziente non avverte alcun dolore e per tale ragione spesso la malattia viene diagnosticata solo quando il nervo ottico è già seriamente compromesso, proprio come nel caso di Ray. Si tratta di una patologia comune e spesso curabile, responsabile della cecità di circa 7 milioni di persone (12,3% dei casi di cecità) concentrate prevalentemente nei Pvs. La diagnosi di glaucoma si basa sulla misura della pressione oculare e del campo visivo e la cura prevede l?uso quotidiano di un collirio, ma nei Pvs l?operazione chirurgica è una scelta quasi obbligata, perché i pazienti non hanno i soldi per acquistare il collirio adatto, né la cultura per usarlo regolarmente. La povertà e l?assenza di servizi sono problemi endemici: la prevenzione e la cura delle malattie che conducono alla cecità non sono un fatto scontato, così come non lo erano negli anni 30 della Georgia segregazionista dove nacque, si ammalò e diventò cieco Ray Charles. Ed è proprio una delle frasi di quest?ultimo che ci fa capire la portata di una malattia del genere: «Quando sono uscito da quella porta ho camminato da solo nel buio». Queste parole racchiudono il senso di una vita trascorsa sotto le luci della ribalta, ma da uomo solo, nella solitudine del buio causato dalla cecità che, se fosse stata curata in tempo, sarebbe stata evitabile. Queste attitudini, questi talenti, questa dignità di andare a testa alta, oltre la diversità fisica e il colore della pelle, sono proprio ciò che Cbm, attraverso progetti di prevenzione e cura della cecità e di formazione delle persone non vedenti e disabili cerca, quotidianamente, di stimolare e supportare. La storia di questo artista è un messaggio di speranza per quanti hanno «la volontà di aprire gli occhi» e di gridare al mondo che «cieco è soltanto colui che chiude i propri occhi agli altri e alla bellezza del mondo». Per informazioni si può contattare Cbm Italia onlus – Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo, tel. 02.72093670. Giusi Laganà

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