Famiglia

Computer: un utente su quattro lo prende a pugni

L'abitudine svelata dal magazine online Wired: «È un ottimo antistress»

di Gabriella Meroni

Venticinque persone su cento picchiano i loro computer. A dipingere tra umorismo e critica sociale una buona fetta degli operatori di computer del mondo è l’edizione online della rivista “Wired” che cita uno studio promosso dalla società informatica britannica Novatech. Le botte ai pc, evidenzia Wired, dimostrano che la realtà supera l’immaginazione che pure sembrava essere al centro, dal 1997 ad oggi, di un filmato che ha fatto il giro del mondo sul web, inviato come attachment alle e-mail. Il breve reperto, girato all’interno di un ufficio e sulla cui autenticità molto si è discusso, mostra un panzuto dipendente, inscatolato nel suo box da lavoro, prendere progressivamente a pugni la testiera del suo computer e poi con questa lanciare in aria il monitor. Non soddisfatto, tra gli sguardi del suo collega che sporge dal box affianco, il protagonista si alza e schiaccia quel che resta della macchina sotto i piedi. Il filmato, per i più curiosi, è visibile sul sito di “Wired”, con una versione da 416Kb oppure, con allegata la biografia del suo protagonista, su www.visi.com. Primo attore di “Badday” (in italiano “brutta giornata”), che dalla sua prima apparizione è diventato un ironico simbolo della lotta contro lo stress da computer è, rivela “Wired”, Vinny Licciardi, soprannominato dagli internauti “Vinny the Destroyer” (“Vinny il distruttore”), ex attore ed ora alla guida di una società produttrice di video, Loronix, che ha fatto della trovata la strategia di un business che lo ha portato a distribuire cd rom con diverse imprese dove finge di restare ferito per attrarre la compassione dei lavoratori.


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