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Notiziario Affari sociali del 6 giugno

Indagine sui senza fissa dimora e regolamento Osservatorio del Volontariato

di Redazione

Senza fissa dimora: un’indagine nazionale esamina fattori di disagio e condizioni di vita secondo il sesso e la nazionalità Un’indagine nazionale sulle persone senza fissa dimora: si tratta della prima ricerca di questo tipo, poiché le precedenti avevano considerato aree territoriali limitate.  La rilevazione è stata effettuata nel periodo 1999-2000 su un campione  di 2.668 persone “prive di dimora stabile, in precarie condizioni materiali di esistenza, prive di un’adeguata rete formale o informale di sostegno”. Per quanto riguarda i fattori di disagio secondo il sesso, questi sembrano essere nettamente superiori tra le donne rispetto agli uomini. In particolare, la condizione delle donne senza dimora è più grave dal punto di vista del ricorso all’accattonaggio (49, 5 per cento  contro il 35 per cento degli uomini) e della non conoscenza e non utilizzazione dei servizi (33,8 per cento contro il 24,8 per cento). Se si analizzano i dati con riferimento al fattore “nazionalità”, la condizione appare più negativa per gli uomini: il 50,6 per cento degli italiani dichiara di vivere per strada da più di 4 anni, contro il 22,6 per cento degli stranieri; relativamente alla provenienza da situazioni familiari segnate da disgregazione  e separazione, i dati parlano di un 18,7 per cento di italiani contro il 7,6 per cento di stranieri, mentre relativamente all’assenza di amici, lo scarto è minore (23,5 contro il 16,3 per cento).  Le principali difficoltà degli stranieri nascono dalla scarsa conoscenza dei servizi (il 9,8 per cento degli italiani non conosce o non utilizza le strutture, a fronte del 14,5 per cento degli stranieri) e dall’assenza di scolarizzazione (tra italiani e stranieri la differenza è quasi irrilevante, pari allo 0,1 per cento). Osservatorio nazionale per il volontariato: i punti principali del regolamento L’Osservatorio nazionale per il volontariato viene convocato per almeno sei volte l’anno. I suoi componenti durano in carica tre anni  e per non più di due mandati consecutivi. La struttura lavora in sinergia con le organizzazioni territoriali, le consulte ed i comitati che le regioni istituiscono, intervenendo direttamente in alcuni casi  su questioni che, pur  essendo di interesse regionale, possono avere ripercussioni a livello nazionale.  L’Osservatorio, inoltre, promuove raccordi con i centri di servizio per il volontariato e può proporre la costituzione di gruppi di lavoro e di studio, oltre che di comitati tecnici con compiti specifici di analisi di alcune questioni direttamente attinenti alle proprie funzioni.   La struttura, infine, allo scopo di coordinare in modo efficace tutte le azioni intraprese in materia di volontariato nazionale, indice una volta all’anno riunioni congiunte, seminari ed altre iniziative che promuovano e diffondano la cultura della solidarietà e dell’impegno civile.


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