Dottor Salviato, le opa in corso di Abn Amro e Banca di Bilbao hanno riproposto la questione: le banche italiane per sopravvivere devono diventare grandi? Lei cosa ne pensa? Davvero non c?è futuro per le piccole banche? Luca Sironi, email Negli ultimi dieci anni si è realizzato un processo di fusione tra le principali banche con l?obiettivo di razionalizzare i costi e di poter competere a livello europeo. Tra le motivazioni ufficiali le fusioni venivano giustificate anche nell?ottica di poter dare un maggiore ed efficace servizio al cliente. Non lo so francamente se oggi il risparmiatore si senta più tranquillo e sicuro, la mia personale sensazione è che il sistema finanziario sia troppo concentrato su queste problematiche di fusione e abbia un po? perso di vista le reali necessità del risparmiatore da una parte e del beneficiario dei finanziamenti dall?altra. Quando si perde l?orientamento nei confronti dei principali attori che permettono la costituzione e la sopravvivenza di una qualsiasi banca, allora credo dobbiamo cercare di capire cosa effettivamente stia succedendo. Nel caso di Banca etica, il socio risparmiatore e il beneficiario dei finanziamenti rappresentano un punto di riferimento fondamentale. In uno dei casi da lei menzionati, siamo stati interpellati dalle organizzazioni del terzo settore di Bilbao, e assieme a loro abbiamo realizzato un progetto per la costituzione di una Banca etica in Spagna. Nei prossimi mesi, in collaborazione con la fondazione Fiare, apriremo un ufficio proprio a Bilbao, le posso assicurare che già fin d?ora molti clienti della Banca di Bilbao sono pronti a chiudere il conto presso la loro banca per aprirlo in Banca etica attraverso il nostro ufficio locale. Si tratterà forse di una casualità, ma attenzione, il futuro della finanza, non potrà essere che cooperativo e decentrato, e naturalmente etico.
