Cultura
Conclave. Nera la prima fumata
Attimi di entusiasmo presto sfumati. I cardinali hanno votato subito. Domani si ricomincia
E’ nera la prima fumata del Conclave che deve eleggere il successore di Giovanni Paolo II. Le porte della Cappella Sistina si sono chiuse alle 17.27 con la formula “extra omnes”. Meno di tre ore dopo, intorno alle 20.05, dal comignolo è uscito un fumo tenue. Tanto tenue da sembrare inizialmente bianco. Ma poi si è capito che era nero: il nuovo Pontefice non è stato ancora eletto. E i 40 mila fedeli che affollavano piazza San Pietro sono passati in pochissimi secondi dall’attesa, all’entusiasmo alla delusione.
Non era affatto scontato che i cardinali elettori votassero già oggi. Ma hanno deciso di farlo. Per la prima votazione del Conclave sono state necessarie circa due ore. I cardinali, infatti, hanno iniziato intorno alle 18. Un calcolo, ovviamente, approssimativo: dopo l'”extra omnes” era infatti prevista la “monizione” del cardinal Tomas Spidlik.
LE INTERPRETAZIONI. Gli osservatori ritengono che la fumata nera rappresenti una prima bocciatura per i candidati “di bandiera” di entrambi gli schieramenti. Per quello conservatore, dovrebbe essere il cardinale Joseph Ratzinger che, nell’omelia della messa di oggi, aveva confermato la sua visione piuttosto pessimistica sul mondo di oggi caratterizzando così ulteriormente la sua collocazione tradizionalista. Per i progressisti potrebbe essere stato votato l’altro cardinale 78enne, l’ex arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini.
Il fronteggiarsi oggi dei due schieramenti potrebbe aver consentito una valutazione più concreta delle posizioni aprendo la porta a candidati meno nettamente caratterizzati. Non è ovviamente possibile stabilire quanto tempo occorrerà ad individuare il porporato in grado di catalizzare un consenso generale ma non si può escludere che proprio le votazioni di domani possano essere quelle decisive.
Nella seconda e terza votazione quasi certamente non si insisterà nel votare cardinali che oggi non hanno raggiunto una maggioranza perlomeno significativa. Dunque seconda e terza votazione potrebbero servire proprio a individuare chi sarà in grado di raggiungere un largo consenso. Le ricostruzioni giornalistiche di quanto accaduto nei conclavi precedenti rendono possibile immaginare che la situazione possa sbloccarsi assai rapidamente.
LA DELUSIONE DEI FEDELI. Decine di migliaia di persone hanno affollato per tutto il pomeriggio piazza San Pietro. Hanno seguito dai maxi schermi l’ingresso dei cardinali nella Cappella Sistina e poi hanno rivolto lo sguardo al comignolo. L’accenno di fumo bianco uscito poco dopo le 20 ha scatenato l’entusiasmo dei fedeli: in migliaia hanno cominciato a cantare, applaudire e urlare all’unisono. Poi la delusione, quando è stato chiaro che la fumata era nera.
In breve tempo piazza San Pietro si è svuotata e già verso le 20.30 via della Conciliazione è stata riaperta al traffico.
IL PROGRAMMA DI DOMANI. Non è possibile prevedere quanto dureranno le votazioni di domani. Ne sono previste 4. I cardinali potrebbero anche fare un po’ prima, avendo preso la mano rispetto alla complessa procedura prevista dalla Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis”.
In ogni caso le votazioni sono fissate per le 9, la prima, e alle 16.30 la terza, mentre la seconda e la quarta avranno luogo subito dopo le precedenti, senza l’interruzione per la fumata. Sostanzialmente, dunque, ci si potrebbe aspettare l’eventuale fumata bianca già attorno a mezzogiorno, forse anche un po’ prima. Questo se il successore di Giovanni Paolo II fosse eletto nella seconda votazione.
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