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Ong ai neoparlamentari, ricordate riforma

Una lettera delle 165 organizzazioni di cooperazione a tutti i nuovi senatori e deputati ricorda l'urgenza di una legge di riforma

di Giampaolo Cerri

Caro onorevoli i cooperanti ti scrivono. Stamani nelle buche della posta di Camera e Senato ogni deputato e senatore della Repubblica ha trovato una missiva dell?Associazione delle ong italiane. La firma il presidente, Sergio Marelli. Il rappresentante delle 165 organizzazioni di volontari internazionali impegnati in progetti di solidarietà in tutto il mondo si rivolge ai neoparlamentari per ricordare come tutta la cooperzione attenda da molti anni una legge di riforma. Eccone il testo. ?Mi rivolgo a lei per richiamare la sua attenzione la necessità e l?urgenza di riaprire in sede parlamentare un dibattito sulla riforma della legge di cooperazione internazionale?, scrive Marelli. ?Come lei ben conosce la riforma avviata nella precedente legislatura di questa materia di grande rilevanza etica e di alto impegno morale, oltre che di fondamentale importanza per la politica estera e la presenza a livello internazionale di un Paese come l?Italia che siede con i G8, non è stata portata a termine. All?approvazione del testo di legge da parte del Senato, non è seguita quella della Camera dei Deputati. Le ong chiede che tra le priorità del lavoro del Parlament appena insediato, venga inserita la riforma della legge 49/87 anche tenuto in debita considerazione l?intenso lavoro svolto nel corso degli ultimi anni che ha consentito di evidenziare valori e contenuti largamente condivis così come questioni e proposte divergenti e sicuramente migliorabili?. La lettera prosegue ricordando che ?la convinzione che la politica di cooperazione internazionale del nostro Paese e, di conseguenza, la definizione dell?impianto legislativo afferente, siano di stretta competenza del Parlamento, va di pari passo con quella irrinunciabile e fondamentale di dovere procedere in consultazione con tutte le categorie e tipologie di attori che vantano un?esperienza ed una competenza in questa materia, in particolare con quei soggetti che si fanno interpreti delle esigenze dei Paesi in via di sviluppo?. ?Le ong italiane?, prosegue Marelli, ?ritengono di aver dimostrato in più occasioni la loro disponibilità e la loro capacità di contribuire ad un dibattito franco e costruttivo per raggiungere l?obiettivo di dotare il nostro Paese di una legge adeguata e rispondere agli scenari che caratterizzano i rapporti tra Nord e Sud del mondo. In particolare le ong ritengono che la nuova legge di cooperazione debba chiaramente porre tra i propri obiettivi la solidarietà e il soddisfacimento prioritario dei bisogni essenziali delle popolazioni povere ed emerginate del Sud del mondo, la definizione chiara di responsabilità politiche, gestionali, di valutazione e di controllo delle attività di cooperazione, il raggiungimento dell?impegno assunto dall?Italia in sede internazionale di destinare lo 0,7% del Pil all?Aiuto pubblico allo sviluppo, la valorizzazioe ed il sostegno alle iniziative promosse dai soggetti rappresentativi della società civile, dell?associazionismo e del volontariato, il riequilibrio tra risorse destinate al multilaterale e quelle allocate al bilaterale attivando meccanismi efficaci di monitoraggio degli stanziamenti accordati alle agenzie multilaterali?.


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