Welfare
Duemila profughi rwandesi in Burundi
Fuggono per sottrarsi ai tribunali Gacaca ("la giustizia sul prato" in lingua kinyrwanda), incaricati di processare gli autori del genocidio del 1994
Sono ormai 2mila i rwandesi che nelle ultime due settimane sono fuggite dal loro Paese per sottrarsi ai tribunali gacaca incaricati di giudicare i presunti autori del genocidio consumatosi in Rwanda nel 1994. Lo ha reso noto oggi l’Afp.
“Finora, si calcola che 2mila rwandesi (tutti hutu) si sono rifugiati in Burundi da due settimane” ha dichiarato Kaba G. Neyaga, il rappresentante dell’Acnur (Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati) in Burundi.
Nella provincia di Ngozi, alla fontiera con il Rwanda, “il movimento di rifugiati hutu si é accelerato nell’ultima settimana” ha sostenuto il governatore della provincia Félix Niragira, per poi aggiungere: “Ieri sera ne abbiamo contati 1.052 nel dispensario di Marangara, senza contare quelli ospitati dalle popolazioni locali”.
Nella vicina provincia di Kirundo, se ne contano oltre 850. “Tutti uomini accompagnati dalle loro famiglie” assicura il governatore di questa provicnia, Philippe Njoni, a detta del quale i rfiugiati “sostengono di avere paura delle giurisdizioni Gacaca da quando hanno visto alcune persone condannate all’ergastolo. Tuttavia, temono anche il clima che regnava durante l’ultimo periodo commemorativo” iniziato, come ogni anno, il 7 aprile scorso.
Il genocidio del Rwanda ha fatto in meno di cento giorni oltre 800mila vittime, in stragrande maggioranza tutsi, ma anche hutu moderati.
Oltre al Tribunale penale internazionale per il Rwanda instaurato dall’Onu nel novembre 1994 per processare i pianificatori del genocidio, sono stati creati dal regime rwandese dei tribunali cosidetta “gacaca” (“la giustizia sul prato” in lingua kinyrwanda) chiamati a processare persone sospettate di aver partecipato al genocidio. Dopo numerosi ritardi per motivi organizzativi e finanziari, i primi processi Gacaca sono iniziati ufficialmente lo scorso 10 marzo.
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