Formazione

Banca Etica, la svolta è nel risparmio gestito

L’istituto, dopo la fase di avvio, punta alla gestione. All’assemblea dei soci, fra timori e speranze sul futuro. Parlano Bobba e Consolo

di Francesco Maggio

È stata l’assemblea delle grandi occasioni. Quella che ha approvato il primo bilancio completo della banca, in utile (di 300 milioni di lire) con un anno di anticipo sulle previsioni. Che ha rinnovato significativamente il consiglio di amministrazione, alla sua naturale scadenza dopo il primo mandato. Che ha consacrato il successo di un’idea (una banca esclusivamente al servizio del Terzo settore) ritenuta fino a pochi anni fa semplicemente irrealizzabile. Ma quella della Banca popolare etica, svoltasi il 19 maggio scorso a Selvazzano di Tencarola (Pd), è stata anche un’assemblea dei soci attraversata da dubbi e malcelati timori. Contraddistinta dalla consapevolezza di essere ormai a un bivio. Di non poter più procastinare la scelta se essere salvadanaio o mercato. Se continuare, cioè, ad agire prevalentemente sul fronte della raccolta-impieghi a favore degli enti non profit oppure compiere il salto di qualità e dedicarsi anche al risparmio eticamente gestito. E, dato che questa seconda opzione implica tutta una serie di passaggi obbligati, che vanno dalla definzione dei criteri etici con cui selezionare gli investimenti alla ricerca di un opportuno posizionamento sul mercato, dalla selezione di risorse umane all’altezza della sfida da raccogliere al coinvolgimento di altre istituzioni partner, ecco che un evento dedicato a rendicontare un anno ricco di soddisfazioni si è rivelato anche un importante momento di riflessione e confronto sul futuro stesso dell’istituto bancario di Piazzetta Forzaté. «I risultati di bilancio ci soddisfano pienamente», esordisce Luigi Bobba, segretario nazionale delle Acli e consigliere di amministrazione della Banca, «così come siamo particolarmente contenti della presenza di esponenti del territorio in consiglio di amministrazione. Ma ormai è arrivato il momento di allargare gli orizzonti», prosegue, «e puntare decisi verso il risparmio eticamente gestito con la costituenda Sgr, in partnership con la Banca popolare di Milano, per il cui avvio attendiamo per fine anno l’autorizzazione di Bankitalia». Per Bobba «ciò significa nuove sfide, nuova cultura finanziaria e, di conseguenza, dar voce a un ampio dibattito al nostro interno su come percorrere nel migliore dei modi questo nuova strada». Sulla stessa lunghezza d’onda, Livia Consolo, presidente del Consorzio CGM, tra i soci della prima ora dell’avventura Banca etica: «Oggi la finanza etica sta vivendo importantissimi fermenti che non vanno assolutamente trascurati», dice a Vita, «ci vuole dunque uno sforzo supplementare di coraggio da parte della Banca e una professionalità ad hoc per raccogliere la sfida». Info: www.bancaetica.com


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA