Cultura

266. I senatori dell’Unione incontrano il Forum

"Il Governo non usi il decreto per affondare la legge 266. Sarebbe un blitz inaccettabile", dicono i senatori

di Ettore Colombo

Una delegazione della Consulta nazionale del Volontariato presso il Forum permanente del Terzo Settore, ha incontrato ieri pomeriggio i gruppi parlamentari dell’Ulivo del Senato per esprimere la propria preoccupazione e la ferma contrarietà nei confronti delle intenzioni manifestate dal governo di introdurre, nel decreto legge sulla competitività, in discussione proprio al Senato, una modifica sostanziale della legge quadro sul volontariato, la 266/91. All?incontro hanno preso parte il presidente dei senatori Ds Gavino Angius e i parlamentari Nuccio Iovene (Ds), Franco Chiusoli (Ds), Emanuela Baio Dossi (Margherita), Tino Bedin (Margherita), Stefano Bastianoni (Margherita) e Pierlugi Castellani (Margherita). “In particolare – spiega Iovene – il Governo intenderebbe dimezzare i fondi previsti dalla 266 per il finanziamento delle attività dei Centri di servizio del Volontariato (istituiti dalla stessa legge) e derivanti dall’1/15 degli utili delle fondazioni di origine bancaria. Un vero e proprio blitz nei confronti di un mondo, quello del volontariato italiano, prezioso per il Paese e per la sua stessa tenuta sociale e tanto più grave in quanto realizzato senza alcun confronto di merito con i diretti interessati, rinnegando così tutti gli impegni alla concertazione assunti in più occasioni?. I parlamentari dell’Ulivo hanno manifestato la loro condivisione per le preoccupazioni del mondo del volontariato e si sono impegnati a sostenerne con forza le ragioni e le motivazioni. ?Innanzitutto ? evidenzia Iovene -, chiedendo al governo di non inserire la minacciata modifica alla legge sul volontariato nel decreto sulla competitività (materia tra l’altro del tutto estranea al provvedimento in discussione). I parlamentari dell’Ulivo, inoltre, si sono detti disponibili a discutere della riforma della legge 266/91 per la quale tra l’altro esistono già numerosi progetti di legge depositati in Parlamento. Una forzatura da parte del governo su questo tema e nei confronti del volontariato sarebbe gravissima e inaccettabile”.


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