Volontariato

Epatite C: una giornata internazionale di sensibilizzazione

E' la richiesta avanzata all'Organizzazione Mondiale della Sanita' dai pazienti dei paesi Ue riuniti nell'Associazione europea dei pazienti con patologie epatiche (Elpa)

di Benedetta Verrini

Una giornata internazionale di sensibilizzazione sull’epatite C da celebrarsi l’1 ottobre di ogni anno: è la richiesta avanzata all’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms) dai pazienti dei paesi Ue riuniti nella Associazione europea dei pazienti con patologie epatiche (Elpa). L’epatite C è infatti una vera ‘epidemia silenziosa’, che conta circa due milioni di malati solo in Italia. ”Chiediamo il riconoscimento del primo ottobre come giornata internazionale dell’epatite C – ha affermato il presidente dell’associazione Epac per lo studio e la prevenzione dell’epatite C, e componente dell’Elpa, Ivan Gardini, in occasione del congresso internazionale degli epatologi in corso a Parigi -. Il nostro obiettivo e’ anche quello di fare pressione sulle istituzioni europee per arrivare ad uniformare le norme dei diversi paesi sull’accesso alla diagnosi, alle cure e all’assistenza per i malati; regole oggi estremamente disomogenee da un paese all’altro”. Tra le iniziative dell’associazione italiana Epac – oltre a una campagna d’informazione mirata rivolta a pazienti, medici e a tutti i cittadini – anche un progetto per lo studio della trasmissione del virus dell’epatite C (Hcv) in gravidanza dalla madre al figlio. Una ricerca, appena avviata, finanziata dall’associazione grazie a contributi privati e coordinata dall’epatologo Alfredo Alberti dell’Universita’ di Padova. ”Oggi – ha spiegato Gardini – sulla trasmissione del virus Hcv in gravidanza, e si verifica in circa il 5% delle gestanti infette, si sa ancora molto poco e per questo puntiamo a capire i meccanismi del contagio che, seppure raro, e’ in ogni caso fonte di forti preoccupazioni per le donne in attesa”. I risultati dello studio sono attesi entro un anno, ma da Alberti arriva comunque un messaggio tranquillizzante: ”Le donne portatrici di epatite C possono affrontare la gravidanza senza particolari problemi. La trasmissione materno-fetale del virus, fenomeno che va studiato e prevenuto, e’ comunque un evento raro e il rischio non e’ tale – ha concluso l’esperto – da sconsigliare a queste pazienti l’esperienza della maternita”’.


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