Welfare

Amnistia. Il no più morbido della Lega

Castelli non fa più la faccia feroce, An e Udc premono. Si aprono spiragli. Per Castelli molto più contrari di lui sono Violante e l'Anm

di Ettore Colombo

Soltanto dalla Lega Nord, nei giorni scorsi, sarebbe venuto – come sempre – un no all’ipotesi di varare prima dell’estate un provvedimento di clemenza. Tuttavia, a quanto risulta all’agenzia di stampa Il Velino, sono in corso colloqui ai diversi livelli istituzionali e politici per verificare a quali condizioni il veto dei lumbard potrebbe attenuarsi. Non si esclude che la disponibilita’ della maggioranza a far rientrare le ultime riserve, del ministro Gianni Alemanno e del sottosegretario Michele Vietti, sulla prosecuzione dell’iter della riforma dell’ordinamento giudiziario potrebbe contribuire ad aprire, nella Lega, una fase di riflessione che non significherebbe un si’ a inziative di clemenza, ma neppure una battaglia campale in Parlamento a favore del no. E’ lo stesso ministro della Giustizia, il leghista Roberto Castelli, a non non respingere più, oggi, e a priori la riapertura di un dibattito. Castelli addebita al presidente dei deputati della Quercia, Luciano Violante, buona parte delle responsabilita’ per la mancata approvazione fino a oggi di un testo condiviso sull’amnistia. Nel suo comunicato di questa mattina, il Guardasigilli, infatti, sostiene: “Mi pare pero’ del tutto evidente che, a meno che i Democratici di sinistra non mettano in atto una svolta a 180 gradi nel loro atteggiamento, questo provvedimento non vedra’ mai la luce. Sono note, infatti, le posizioni su questo tema piu’ volte espresse dall’on. Luciano Violante”. La nota di Castelli si riferisce a quanto sostenuto ancora una volta e appena una settimana fa dall’ex presidente della Camera: “Oggi un’amnistia senza una riforma seria – del processo penale, ndr – non avrebbe senso. Sarebbe un alibi per continuare a non cambiare nulla”. Una posizione, quella di Violante, in linea con quella dell’Associazione nazionale dei magistrati e soprattutto della corrente di sinistra, Magistratura democratica. Per l’Anm, “l’amnistia, vanificando il principio della inderogabilita’ della pena, costituirebbe una controspinta alla definizione dei processi con riti alternativi, ingenerando inevitabilmente negli imputati l’attesa di futuri analoghi provvedimenti di clemenza”.


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