Formazione
Tanta cultura fuori dai recinti
Potrebbe essere questo lo slogan di Carocci, un colosso da 150 titoli lanno.
Parla dei suoi autori con lo stesso orgoglio con cui un appassionato di auto d?epoca mostra il suo parco auto. Lo chiama proprio così, «il nostro parco autori», Gianluca Mori. Laureato in filosofia con Gennaro Sasso, due figlie, è il responsabile editoriale del settore universitario di Carocci. Guai a chiedergli di fare il nome di qualche chiarissimo professore che firma per loro: «Ne dimenticherei qualcuno, e poi il nostro punto di forza è affiancare i grandi professori ai giovani ricercatori, ampliare il più possibile la proposta». Per il settore universitario della Carocci questo si traduce in tre collane: i testi universitari veri e propri, Le bussole, e la Carocci Faber. Per un totale di 150 titoli all?anno.
Per un editore che si muove nel mondo della cultura alta, che fa libri di studio più che di diletto, la sfida è quella di sfondare le mura che circondano il mondo accademico e diventare un anello di congiunzione tra l?università e l?esterno. «Il nostro obiettivo è quello di realizzare libri di cultura», spiega Mori, «che abbiano la forza di trovare consensi al di fuori della singola università dentro cui sono nati». Il che significa due cose: primo, essere adottati in più sedi, anche da altri professori; secondo, trovare un pubblico anche al di fuori dei «lettori coatti», quali sono gli studenti universitari. «In questo senso la riforma dell?università ha cambiato molte cose», continua Mori, «c?è una maggior frammentazione, è molto difficile che un manuale, per quanto buono, riesca a imporsi a vasto raggio, come è accaduto quindici anni fa con i libri di Zamagni. C?è poi una frammentazione anche nei contenuti, a cui una buona casa editrice non può rispondere semplicemente frazionando i suoi volumi. I nuovi corsi obbligano gli autori a selezionare i contenuti, a scegliere cosa è veramente importante e cosa invece non lo è».
Coniugare rigore e divulgazione, ecco il segreto per spezzare il cerchio. Questo è in particolare l?obiettivo della collana Le bussole, nata nel 2001: libri agili, che grazie a titoli sulla riforma universitaria e sulla psicologia della maternità hanno catturato anche il pubblico delle librerie.
O la collana Carocci Faber, del 2002, che accompagna l?aggiornamento professionale di chi opera nella scuola e nel sociale. «Crediamo molto nella formazione continua, e il terreno in cui si incrociano i temi sociali ed economici è un settore che seguiamo da sempre. Proporre una collana specifica sul non profit ci è sembrato un passo naturale». Tra gli ultimi usciti, in questa collana, anche un libro nato vicino a Vita: Comunicare nel non profit, di Giuseppe Ambrosio e Maurizio Regosa.
Ma quanto vende un buon libro, nell?ambiente universitario? Mori: «Un testo raggiunge l?autosufficienza se vende 2.500 copie nell?arco di 6 o 7 anni, 350 l?anno. Dovendo combattere anche contro la iattura dei manuali fotocopiati, non sono poche». Tra i best seller di Carocci, in questo senso, ci sono i libri di Ulrich Beck: Che cos?è la globalizzazione? e La società del rischio. «Hanno coniugato studio e cultura, diventando realmente libri-strumenti», conferma soddisfatto Mori. E cita anche un titolo insospettabile: Elementi di linguistica italiana.
Un po?di storia
Nozze d?argento con la formazione continua
Giovanni Carocci, quando ha cominciato, 25 anni fa, aveva in mente il modello della University Press dei Paesi anglosassoni. Non che il modello sia riproponibile tale quale da noi, ma l?ispirazione è servita.
Era la fine degli anni 70, e in Italia l?unica casa editrice che tentava di declinare la vocazione formativa sul duplice binario dell?università e della formazione professionale era Il Mulino. Giovanni Carocci ha iniziato il suo progetto con La Nuova Italia Scientifica, che nel 1998 è diventata Carocci. Il campo d?azione è fin dall?inizio esteso: tutte le scienze sociali e le scienze umane, più l?economia. Oltre 2mila titoli oggi in catalogo, e un?attenzione particolare alle professioni strategiche della società contemporanea, secondo l?intuizione originaria di accompagnare il lettore lungo tutto il suo percorso di formazione, fosse anche una formazione continua. Una sezione della collana Faber è dedicata anche al non profit.
Info: tel.06.42818417 – www.carocci.it
Vetrina libri
La trasparenza nei bilanci sociali
è ormai diventata un?esigenza che non può essere affidata al semplice buon senso. Le aziende, il pubblico e gli stakeholder hanno bisogno di essere garantiti da modelli e principi appositi, che ?misurino? la responsabilità sociale. Gianfranco Rusconi offre un contributo autorevole per la definizione di standard nazionali e internazionali per la social accountability.
Modelli di rendicontazione etico-sociale e applicazioni pratiche a cura di G. Rusconi e
M. Dorigatti, FrancoAngeli
Quale ruolo sul territorio
hanno veramente le cooperative sociali di tipo B? Quanto contribuiscono al capitale sociale locale? Federica Bandini fa un?analisi ricca di dati e numeri, per scoprire che l?eccellenza è rappresentata dalla provincia di Forlì-Cesena. La ricerca si inserisce in un quadro sociologico più ampio, che mette a tema la gestione delle risorse umane come sfida cruciale per l?inserimento lavorativo.
Le cooperative sociali di tipo B e le politiche attive del lavoro
di Federica Bandini, Maggioli
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.