Formazione

Econometica, la csr va in rete

Otto università italiane si associano per fare ricerca sull’etica degli affari. per resistere anche quando la moda sarà passata...

di Sara De Carli

Il nome è bello: EconomEtica. Forse l?assonanza la gusteranno appieno solo gli addetti ai lavori visto che ?econometrica? è un termine che ai più risulta oscuro, ma l?idea di misurare in modo assolutamente rigoroso la dimensione etica dell?economia è qualcosa di coraggioso e lungimirante. EconomEtica è il nome di un centro interuniversitario nato lo scorso dicembre, presieduto dal professor Francesco Silva e con sede operativa presso il dipartimento di economia dell?Università di Milano Bicocca. «Il nostro obiettivo è quello di fissare dei paletti di qualità», spiega il professor Lorenzo Sacconi, fresco di nomina a direttore del centro. «Oggi etica degli affari e responsabilità sociale d?impresa sono sulla bocca di tutti», osserva, «ma noi vogliamo mettere a punto standard rigorosi, in modo che anche quando la moda sarà rifluita i punti forti restino». La convenzione costitutiva di EconomEtica – Centro interuniversitario per l?etica e la responsabilità sociale di impresa è già stata firmata da otto atenei italiani: Milano Bicocca, Bocconi, Siena, Bologna, Trento, Verona, Bergamo e Liuc di Castellanza (Varese). Per molte altre università l?adesione è imminente, tanto che ci sono già i nomi dei professori che le rappresenteranno nel comitato direttivo: Alberto Martinelli per la Statale di Milano, Mario Molteni per la Cattolica, Leonardo Becchetti per Bergamo. Tutto il gotha della responsabilità sociale d?impresa, insomma, come si legge nel box. Ma parlare di una rete di università, spiegano i promotori, sarebbe riduttivo. Il Centro, finanziato per tre anni dalla Fondazione Italiana Accenture, che si è impegnata a versare 190mila euro all?anno, avrà a disposizione uno staff di ricercatori stabile, in modo da svolgere in proprio attività di ricerca e di promozione di strumenti di gestione della responsabilità sociale di impresa. Sacconi ci anticipa le linee operative: «Formazione, ricerca e interventi attuativi. Vogliamo definire metodi e contenuti per inserire l?insegnamento di Etica degli affari nei diversi curricula accademici, dal singolo corso ai master, alle lauree specialistiche. La ricerca sarà di base e andrà al cuore della questione: la responsabilità sociale di impresa come modello alternativo di organizzazione dell?impresa». Il primo frutto di EconomEtica, che sarà presentato a fine marzo, è un libro che va proprio in questa direzione: Responsabilità sociale e governo di impresa: una guida critica, firmato da trentacinque autori e supportato dall?Abi. Concretissimo anche il filone: uscire dalle accademie e dialogare con le aziende, monitorare le buone pratiche, valutare i differenti modelli e definire uno standard italiano di gestione per la responsabilità sociale d?impresa. «Faremo quello che il governo non ha fatto», promette Sacconi, «un forum di dialogo multi-stakeholder per la condivisione delle esperienze e la definizione degli standard». Le università da Roma a Trento, ecco la rete etica Hanno dato vita ad EconomEtica le università Milano Bicocca, Bocconi, Bergamo, Bologna, Liuc, Siena, Verona e Trento. Da poco ha aderito Roma Tor Vergata. Stanno per completare la loro adesione anche le università Milano Statale, Bari, Pavia, Scuola superiore S. Anna di Pisa, mentre hanno manifestato interesse la Luiss, la Cattolica di Milano, Genova e Napoli Federico II. La convenzione istitutiva del centro sta facendo ?il giro? delle università per essere sottoscritta dai rettori.Tra le iniziative di EconomEtica ci sarà un convegno pubblico. I professori tutto il gotha della economia civile I membri del Consiglio direttivo di EconomEtica rappresentano il gotha dell?economia civile italiana. Presidente del network è Francesco Silva, direttore Lorenzo Sacconi, vicedirettore Luigino Bruni. Ci sono poi Pierluigi Porta, Elio Borgonovi, Alessandro Vercelli, Stefano Zamagni, Lorenzo Sacconi, Donata Gottardi, Gianfranco Rusconi. Info: lorenzo.sacconi@ economia.unitn.it Mediterraneo una laurea per capirlo Attraversa tre facoltà (Lettere, Lingue e Scienze politiche) ed è indirizzato a chi intende operare negli enti locali, nelle aziende, nel turismo e nella cooperazione: è il nuovo corso di laurea in Relazioni culturali e sociali nel Mediterraneo offerto dall?università Orientale di Napoli. Un corso capace di fornire una visione veramente euromediterranea, in modo da intercettare nuove opportunità culturali ed economiche. Le domande di iscrizione al corso devono essere presentate entro il 28 febbraio. Può accedervi chi ha conseguito un diploma di laurea del vecchio o del nuovo ordinamento con un taglio linguistico, letterario o sociale o altre lauree equivalenti. L?iniziativa vuol ripetere il successo dell?ex Scuola di studi arabo islamici e del Mediterraneo, divenuta la quarta facoltà dell?Università partenopea e che dal 2001 a oggi ha fatto registrare un incremento del 250% di iscritti. Info: www.iuo.it/DIDATTICA/ facolta/lettere/ e poi cliccare su ?corsi di laurea? e quindi ?lauree specialistiche?


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