Volontariato

Parla Bauman: imparate a imparare

Il sociologo della postmodernità si rivolge ai giovani.E sorprende: "Apprendete invece un metodo per restare al passo coi tempi"

di Paolo Manzo

«Imparate a imparare. Perché da come vanno le cose, purtroppo, è assai probabile che i giovani di oggi, prima di andare in pensione, dovranno cambiare molte volte la loro professione, le loro abilità. Sembra una banalità, ma l?arte più difficile e importante per un giovane nel 2005 è questa: imparare ad imparare». Di sicuro Zygmunt Bauman ha imparato ed è cresciuto in fretta, lui che oggi, a 80 anni, è considerato il sociologo ?teorico della postmodernità?, nonché uno tra i maggiori e più acuti interpreti di quel fenomeno complesso che passa sotto il nome di globalizzazione. Vita lo ha intervistato in esclusiva a Milano, che l?ha accolto nell?ambito di Progetto Italia, una tre giorni cultural-itinerante ideata da Telecom Italia. Studium: Cosa consiglierebbe di leggere a un giovane universitario che voglia comprendere e, possibilmente, migliorare il mondo in cui viviamo? Zygmunt Bauman: Oddio? Il mio suggerimento è di leggere il maggior numero di libri possibile, perché non ce n?è uno in particolare – a parte, forse, la Bibbia – che contenga la verità assoluta. Una domanda difficile la sua… Studium: Ma chissà quanti gliel?hanno fatta in passato? Perché è difficile? Bauman: Perché i giovani di oggi hanno bisogno di ricercare parti, anche piccole, pezzettini di verità, qua e là. Per poi metterli assieme. Viviamo in una società di grandi differenziazioni e i giovani hanno una vita molto lunga di fronte, con molte possibilità di incrociare ogni tipo d?idee, suggerimenti e spunti, per avere successo. Ma, allo stesso tempo, è molto difficile per loro mettere assieme tutti questi suggerimenti così diversi tra loro, se non addirittura in opposizione l?uno all?altro. Sfortunatamente, nella nostra società dei consumi pullulano le promesse per una vita facile e si pensa al consumo immediato, dell?oggi. Studium: Qualche esempio? Bauman: Se vuoi essere davvero felice, compera questo rossetto e, immediatamente, ti trasformerai in una donna bellissima che raggiungerà il successo subitaneo? Oppure, imita a tutti i costi le celebrità, che la società dei consumi trasforma in veri e propri idoli pagani, dicendo ai giovani che, se cercano di comportarsi come loro, avranno un enorme successo. Sfortunatamente queste sono tutte grandi bugie. E sa perché? Studium: Me lo dica lei, professore. Bauman: Perché ogni persona è irripetibile e unica. Non ci sono due esseri umani identici, e il modo giusto di essere se stesso per una persona, non lo è necessariamente per un?altra. E, inoltre, essere se stessi non è ?lavoro? di un istante preciso, ma di tutto il corso dell?esistenza di ognuno. Non si può fare una volta sola, per poi sedersi tranquillamente e godersi la vita. L?esistenza di ognuno è una sommatoria d?esperienze uniche e irripetibili. Per questo consiglio ai giovani di non credere alle promesse del mercato dei consumi per cui, solo se acquisti questo prodotto o insegui quella celebrità, si risolvono tutti i problemi: soluzioni così semplici non esistono, sono utopiche. Non appena si rendono conto della complessità dell?esistenza e dell?unicità della loro vita, i giovani devono invece iniziare a comporre le idee, i suggerimenti e gli spunti che gli si presentano, adattandoli a se stessi. Studium: D?accordo, ma qual è stato il libro più importante per lei, per la sua vita unica e irripetibile? Bauman: Glielo dirò tra poco, ma la risposta potrebbe essere ingannevole per i giovani italiani di oggi. Ingannevole, perché io sono stato giovane in un?epoca completamente differente dall?attuale. Ciò che era importante allora, per la mia generazione, probabilmente non è più correlato ai problemi contemporanei. Due autori italiani che hanno giocato un ruolo decisivo per il mio sviluppo intellettuale – Antonio Gramsci e Italo Calvino – spero davvero che i giovani di oggi li leggano ancora. Ma non sono certo che, sulle generazioni attuali, provochino la stessa risurrezione intellettuale che provocarono in me, mezzo secolo fa. Studium: Per cercare di migliorare il mondo in cui viviamo, cosa dovrebbe studiare all?università, oggi, un giovane? Bauman: Di nuovo, lei mi sta facendo domande che sono figlie del mondo d?oggi. Figlie di una società dei consumi che è portatrice di guai per la stragrande maggioranza dei giovani d?oggi. Studium: Mi può fare qualche altro esempio? Bauman: Eccolo. Ipotizziamo di essere nel 2002, e che ci sia una domanda enorme nel mercato occupazionale per una particolare attività. I giovani vanno, affittano appartamenti vicino all?università che prepara meglio in quel settore, seguono i corsi, stanno lì per tre o quattro anni, si formano benissimo in quell?attività che, nel 2002, era richiesta a gran voce dal mercato del lavoro della società contemporanea dei consumi, discutono la tesi e ottengono una laurea con 110 e lode? E improvvisamente scoprono che non c?è più domanda. A causa dello sviluppo tecnologico, ciò che il mercato del lavoro richiede ora, a quel giovane, sono abilità e professionalità completamente differenti, che lui dovrà imparare dall?inizio? Quindi, di nuovo, se io le dessi il consiglio che mi chiede, avrebbe davvero una vita cortissima e un?utilità irrisoria. E nel lungo termine, addirittura, potrebbe risultare dannoso. Per questo sono così cauto, non è che lei mi stia antipatico. L?unica cosa che tengo a dire ai giovani d?oggi è: cercate di tenere gli occhi spalancati per vedere in che direzione si sviluppano le cose a questo mondo. E, soprattutto, imparate a imparare. Non una materia specifica, ma il metodo per mantenersi continuamente al passo coi tempi. Infofile – Dal ghetto alla globalizzazione Zygmunt Bauman, classe 1925, a 14 anni, in quel tragico 1939 che segnò lo scoppio della più grande tragedia di tutti i tempi (la seconda guerra mondiale), fu costretto a fuggire dalla sua Poznan con la famiglia, per andare in Unione Sovietica. Polacco e per giunta ebreo, si arruola a 16 anni in un corpo di volontari per combattere i nazisti. Poi conosce Janina e nel 1948 la sposa. Finalmente rientrato a Varsavia, cerca di realizzare il suo sogno di studiare fisica. Ma davanti alla distruzione della sua terra, decide di dedicarsi al «big bang della sua resurrezione» e sceglie sociologia. Oggi Bauman, considerato il teorico della postmodernità, è visiting professor nelle università di Leeds e Varsavia. Nelle sue opere si è occupato di analisi della modernità e postmodernità, del ruolo degli intellettuali, fino ai più recenti studi sulle trasformazioni della sfera politica e sociale indotti dalla globalizzazione. Da leggere: La società dell?incertezza (Il Mulino, 1999), La solitudine del cittadino globale (Feltrinelli, 2000) Extrafile- Cosa succede domani Bologna in progetto l?Economia della cooperazione Sarà attivato dal prossimo anno accademico 2005/2006 all?Alma Mater Studiorum-università di Bologna un master universitario di primo livello in Economia della cooperazione, sotto la direzione di Stefano Zamagni (nella foto). La proposta arriva dalla facoltà di Economia ed è già stata deliberata dal Consiglio di facoltà lo scorso dicembre. L?iniziativa intende avvalersi, come in occasione delle sei edizioni dell?omonimo corso di perfezionamento (1996 – 2002), della collaborazione dell?Istituto italiano di studi cooperativi Luigi Luzzatti di Roma, nonché del contributo dei Fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione delle centrali cooperative (Coopfond spa, Generalfond spa, Fondosviluppo spa, Promocoop spa). Il progetto didattico del nuovo master, la cui durata è annuale, contempla attività didattica in aula e tirocinio o stage. Info: tel. 051.2098132 muec@economia.unibo.it


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