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La lettera: aliquota Iva: in quali casi è al 4%

Il quesito di un lettore ci permette di chiarire ulteriormente alcuni aspetti decisivi. Come il tetto di spesa annuo su cui applicare il nuovo regime

di Redazione

Ho letto che con la nuova Finanziaria sono state introdotte importanti modifiche per quanto riguarda l?applicazione dell?Iva alle cooperative sociali. Nel concreto, cosa cambia? A occuparsi della questione dell?Iva è il comma 467 della legge finanziaria che, come noto, è composta di un unico grande articolo. Il comma in questione è proprio dedicato alle cooperative sociali di tipo A, cioè quelle che forniscono prestazioni socio-sanitarie educative e ai loro consorzi. Il problema, ridotto ai minimi termini, è il seguente. La Finanziaria – facendo riferimento ai numeri 18, 19, 20 e 21, dell?articolo 10 -ter del dpr 633/72 che disciplina il regime Iva – ha stabilito in modo univoco che per le attività di tipo sanitario, di diagnosi, cura e riabilitazione, ricoveri (si pensi alle case anziani), nonché per quelle educative rivolte all?infanzia e ai giovani in generale (è il caso ad esempio degli asili nido) ma anche di aggiornamento e riqualificazione, il regime Iva da adottare è quello del 4%, a partire dal 1° gennaio 2005. Per le altre attività la scelta era e rimane libera anche con l?approvazione della Finanziaria, e spetta alle cooperative stesse. L?agevolazione si traduce così nella possibilità di detrarre l?Iva sugli acquisti, che varia da cooperativa a cooperativa. È evidente che una cooperativa avrà interesse a chiedere il riconoscimento del 4% laddove per fornire il suo servizio debba sostenere diverse spese, sui cui però viene fissato un tetto massimo di spesa annua di dieci milioni di euro. Anche l?introduzione di questo limite è un?innovazione rispetto a quanto accadeva in passato. La questione è di notevole importanza anche perché non pochi enti pubblici hanno chiesto alle cooperative sociali che fornivano loro servizi, di fatturare in esenzione d?Iva, con notevole svantaggio per le imprese. Affinché questa norma sia applicata, però, è necessaria l?emanazione di decreti attuativi da parte del ministero delle Finanze che ancora non hanno visto la luce. Da parte nostra ci stiamo impegnando affinché vengano eliminate le incertezze e far sì che venga promulgato un testo normativo il più possibile in linea con il principio di libera scelta da parte delle cooperative del regime di maggior favore. Risponde Milena Cannizzaro coordinatrice di Federsolidarietà-Confcooperative


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