Welfare

Amnesty mette sotto accusa la Francia

Forza eccessiva da parte delle forze dell'ordine nei confronti di persone sospette di origine araba e africana. E’ la denuncia contenuta nel rapporto Francia: la ricerca della giustizia

di Benedetta Verrini

I ministri del governo, i giudici e gli alti comandi della polizia francese stanno permettendo alle forze dell?ordine di impiegare ? senza timore di gravi ripercussioni ? una forza eccessiva, talvolta letale, nei confronti di persone sospette di origine araba e africana. E? questa la denuncia contenuta in un rapporto diffuso oggi da Amnesty International, intitolato Francia: la ricerca della giustizia. Attraverso dieci anni di documentazione e denuncia, Amnesty International ha reso manifeste le prove di una diffusa inadempienza del sistema giudiziario nel perseguire e punire le violazioni dei diritti umani. Cio? ha creato una ?giustizia a due velocita?? ? che porta avanti le cause intentate dagli agenti di polizia molto piu? rapidamente di quelle avviate dalle loro vittime. Per esempio, nei casi di Youssef Khaïf (ucciso da una pallottola sparata da un agente) e di Aïssa Ihich (morto durante il fermo di polizia) ci sono voluti dieci anni perche? i responsabili arrivassero in tribunale. Questo modello di impunita? contribuisce a creare un clima di sfiducia verso gli agenti addetti all?ordine pubblico, in cui si dubita che essi operino nell?ambito dello stato di diritto e saranno chiamati a rendere conto delle proprie azioni. Amnesty International ha rilevato che un gran numero di casi non hanno mai raggiunto l?aula di un tribunale e che, quando invece sono riusciti ad arrivarci, le condanne sono rare e spesso soltanto nominali. ?Dal nostro punto di vista? ? afferma Amnesty International ? ?siamo di fronte a un?impunita? di fatto per gli agenti di polizia che commettono violazioni dei diritti umani. Abbiamo identificato una diffusa incapacita? del sistema giudiziario a indagare in modo efficace, incriminare e condannare le violazioni dei diritti umani quando si tratta di questioni legate all?ordine pubblico?. Negli ultimi anni, e? diminuito il numero di sparatorie mortali compiute in circostanze controverse da agenti di polizia o gendarmi, ma sono aumentate le denunce di maltrattamenti. Nel 2004 quelle contro la condotta della polizia sono cresciute del 18,5%. Oltre a cio?, Amnesty International e? preoccupata per la continua mancanza di rispetto di linee guida o codici di condotta previsti dalla normativa francese, cosi? come delle disposizioni internazionali. In particolare, l?organizzazione per i diritti umani evidenzia la riluttanza delle procure ad avviare procedimenti contro agenti di polizia, i maltrattamenti e la mancanza di salvaguardie durante il fermo di polizia, i ritardi esageratamente lunghi dei procedimenti giudiziari e l?assenza di una definizione esauriente di tortura nel codice penale. Amnesty International chiede alle autorita? francesi di istituire un organismo indipendente che abbia il potere di indagare in merito a tutte le denunce di gravi violazioni dei diritti umani; di portare dinanzi alla giustizia i responsabili di violazioni dopo indagini immediate e complete; di assicurare che a tutte le persone arrestate sia garantito accesso all?assistenza legale fin dall?inizio del fermo; e di garantire che tutte le vittime ottengano risarcimento. ?La prevenzione della tortura e dei maltrattamenti e? innanzitutto una questione di volonta? politica? – sottolineato Amnesty International. ?Ogni persona coinvolta deve rendere pienamente conto del proprio operato, qualunque sia il suo grado?.


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