Formazione

Colletta straordinaria

Il Banco Alimentare, che ogni anno distribuisce cibo a 1 milione di persone, ha invitato 400 ditte a uno sforzo ulteriore. Ecco perché.

di Carmen Morrone

«È un modo per sensibilizzare le aziende alla responsabilità sociale d?impresa. Di fronte al crescere del bisogno. è nostra intenzione ripetere l?iniziativa ogni anno». Così Marco Lucchini, direttore della Fondazione Banco Alimentare, spiega la recente colletta straordinaria tra le aziende lanciata dal Banco. Dal 1989 l?organizzazione fa da collettore di eccedenze alimentari donate da aziende (ma anche da privati, con l?ormai famosa ?colletta nazionale? nei supermercati a novembre) per distribuirle a enti di assistenza, ma quest?anno ha chiesto alle aziende che già collaborano un ulteriore sforzo. Cresce la povertà dunque? Marco Lucchini chiarisce senso e portata dell?iniziativa così: «La nostra esperienza dimostra che nei primi mesi dell?anno non riceviamo molte donazioni. È fisiologico: le aziende in questo periodo hanno poche eccedenze e quindi si riducono anche le offerte, ma non le richieste. È però vero che quest?anno stiamo assistendo a un aumento significativo delle richieste da parte delle strutture che già serviamo, verificheremo nei prossimi mesi quanto la povertà sia crescente. In ogni caso, di fronte al crescere del bisogno abbiamo lanciato una nuova colletta». L?anno scorso il Banco Alimentare ha raccolto in totale più di 45mila tonnellate di pasta, riso, scatolame, frutta e verdura, pane, carne e pesce. Dalla colletta delle aziende l?organizzazione si aspetta un approvvigionamento di non meno di 300 tonnellate. Dalle 400 lettere spedite alle aziende, al Banco sono arrivate un centinaio di adesioni. Un successo, sottolinea Marco Lucchini: «Come prima risposta è assolutamente soddisfacente. Significa che c?è una sensibilità che va adeguatamente sostenuta». Anche queste derrate saranno presto distribuite alle 7mila strutture di assistenza convenzionate che ogni giorno danno da mangiare a più di un milione di poveri. Sul fatto che la povertà sia in crescita si è detto sicuro lo scrittore Luca Doninelli che, su Il Giornale del 27 marzo, ha raccontato una sua passeggiata nel quadrilatero della ?Milano da bere?, un chilometro in cui lo scrittore si è imbattuto «in almeno una trentina di mendicanti». L?articolo di Doninelli ha suscitato l?immediata replica di Tiziana Maiolo che, sempre su Il Giornale ma del 28 marzo, ha scritto risentita che i poveri a Milano non ci sono: «Si tratta», spiega l?assessora ai Servizi sociali, «di persone che potremmo definire ?fragili? da un punto di vista psicologico e che in altri tempi sarebbero finite coattivamente in manicomio». Chissà se la Maiolo lo ha spiegato anche a quelli del Banco Alimentare?

Info: Banco Alimentare Onlus


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