Cultura

Cracovia: esodo in massa di polacchi verso Roma

Stazioni prese d'assalto da un fiume di gente in partenza per assistere ai funerali del papa

di Gabriella Meroni

La tranquilla Krakow Glowny, la stazione centrale di Cracovia, ha cambiato aspetto nelle ultime ventiquattr’ore. Una confusione da mercato, file interminabili alle biglietterie, gruppi di giovani con gli zaini in spalla che si accalcano lungo i treni verso Praga e Vienna. Si parte. Si va comunque verso Sud, magari a tappe, per raggiungere Roma in tempo per i funerali del Papa. Centinaia di migliaia di polacchi – la Tv pubblica nazionale parla di due milioni – si stanno mettendo in cammino come possono, alla rinfusa: chi con le macchine private, chi con i pullman, chi con i treni di linea. I piu’ ricchi hanno gia’ prenotato tutti i posti disponibili sugli aerei. Le strutture pubbliche ed ecclesiastiche polacche sono in evidente affanno, colte impreparate a guidare la transumanza di un popolo che vuole rendere l’ultimo, estremo omaggio al primo Papa polacco, gia’ santificato nella coscienza popolare. Allarga le braccia sconsolato Antoni Bednarz, responsabile dei viaggi della Diocesi di Cracovia. Nei suoi uffici, una decina di telefoni squillano in continuazione. ”Stiamo ricevendo migliaia di richieste di persone che vogliono andare a Roma, ma non sappiamo come fare. E’ gia’ tutto pieno”. La Diocesi di Cracovia e’ riuscita finora ad organizzare tre charter per un totale di 600 persone. Partiranno all’alba di venerdi’ e torneranno la sera stessa: 1.300 zloty (circa 300 euro) tutto compreso. ”Non si dorme a Roma, perche’ non c’e’ nemmeno un letto libero”, spiega Bednarz. Alle Ferrovie dello Stato polacche e’ arrivato circa un milione di domande di prenotazioni via internet: per ora sono stati organizzati solo sei treni speciali; ne potranno usufruire tre-quattromila fortunati. Poco piu’ di una briciola di fronte alle esigenze nazionali. Il tempo stringe e il ”fai da te” si sta diffondendo: i siti internet sono affollati di messaggi di persone che cercano un passaggio verso Roma e di altri che offrono disponibilita’ su auto private o pullman. Le autorita’ consolari della Repubblica ceca si aspettano che dalla loro frontiera transitino dai 700.000 al milione di polacchi. In tutto il caos di queste ore, chi rimane tranquillo e’ il parroco della chiesa di San Floriano a Cracovia, don Jan Czyrek che da 23 anni ricopre l’incarico che fu di Karol Wojtyla dal 1949 al 1951. Nella sagrestia della chiesa, il prete si prepara a dire l’ennesima messa di suffragio, proprio dallo stesso altare da cui predico’ ai suoi parrocchiani il futuro Papa. ”Io – afferma con un sorriso puntando il dito indice verso il cielo – ho parlato con il Santo Padre e mi ha detto di rimanere qui a Cracovia, tra i fedeli di San Floriano”. Alcuni andranno a Roma, spiega, ma tanti rimarranno in citta’ ed avranno, dunque, bisogno del loro prete. La parrocchia ha organizzato qualche pullman per i funerali? Scuote la testa don Jan: ”Siamo una realta’ troppo piccola e non ne abbiamo i mezzi”. Anche il portavoce dell’Episcopato polacco, mons. Kloch, cerca di raffreddare gli entusiasmi dei polacchi in marcia verso San Pietro. ”Va bene partire, ma e’ anche saggio restare qui, non e’ un dovere dei cattolici polacchi riversarsi a Roma”, osserva. A Cracovia, ad esempio, un maxi schermo verra’ innalzato nella spianata di Blonia, dove Giovanni Paolo II ha celebrato tante volte messa, davanti a milioni di persone. Li’, si e’ data appuntamento, per venerdi’ mattina, la citta’ che non parte. I giovani cracoviani hanno organizzato, per la sera di giovedi’ un ”corteo bianco”: tutti dovranno indossare, a simbolo della resurrezione, qualcosa di bianco o portare con se’ una rosa bianca. Dalla piazza del mercato, nel cuore storico della citta’, raggiungeranno la spianata e, sono in molti a scommetterci, rimarranno in veglia tutta la notte, cosi’ come facevano quando Giovanni Paolo II veniva a trovarli a Cracovia.

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