Welfare

Droga: boom dell’oppio, Usa preoccupati

Il solo Afghanistan l'anno scorso ha prodotto l'87% del raccolto globale

di Stefano Arduini

Un’impressionante impennata nel traffico dell’oppio sta rischiando di vanificare i recenti progressi registrati in Afghanistan. Lo riporta il New York Times. L’anno scorso il paese ha prodotto da solo l’87 per cento del raccolto globale. Oltre ad alimentare la piaga della droga, il mercato dell’oppio finanzia le milizie ribelli che minano la stabilita’ del governo del presidente Hamid Karzai. Gli Stati Uniti stanno tentando di affrontare il problema con l’attenzione che merita: per trovare delle soluzioni concrete saranno pero’ necessari tempo, denaro e lo sviluppo della societa’ afgana. Il paese e’ poverissimo e per molte persone la coltivazione dell’oppio e’ l’unica fonte di sostentamento: per dare alal popolazione delle alternative valide, e’ necessario costruire strade, sistemi di irrigazione, favorire lo sviluppo di coltivazioni legali e la crescita delle industrie agricole. Nei primi tre anni dall’invasione dell’Afghanistan, e’ stato soprattutto l’esercito del Regno Unito ad occuparsi della lotta al commercio di oppio, pur senza avere un numero sufficiente di uomini ne’ le risorse economiche adeguate per assolvere bene a questo compito. Oggi gli Stati Uniti hanno deciso di contribuire a questa battaglia e il Pentagono ha stabilito che i militari Usa potranno fornire supporto diretto nelle operazioni anti-droga: per questo motivo il ministero della Difesa chiedera’ al Congresso Usa ulteriori finanziamenti.


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