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Riforma adozioni internazionali: nuova riflessione del Cifa

"Va portata avanti avendo ben presenti gli interessi del minore che, in questi ultimi tempi, ci paiono spesso superati dalle aspettative e dai desideri delle coppie", spiega Gianfranco Arnoletti

di Benedetta Verrini

Il Cifa, ente italiano autorizzato alle adozioni internazionali, ritorna sulla riflessione avviata a proposito della riforma della legge 476/98, proposta con un disegno di legge del ministro Stefania Prestigiacomo.

“Riteniamo che l’occasione della presentazione di un ddl permetta di aprire una discussione parlamentare per emendare una legge che, nel quotidiano, ha mostrato lacune operative importanti ed ha appesantito, senza peraltro migliorarlo significativamente, l’iter procedurale”, spiega il presidente del Cifa, Gianfranco Arnoletti.

“Solo in questi termini si esprime infatti la nostra soddisfazione”, prosegue. “Riteniamo che la riforma vada portata avanti avendo ben presenti gli interessi del minore che, in questi ultimi tempi, ci paiono spesso superati dalle aspettative e dai desideri delle coppie. Siamo altresì convinti che si possano tutelare le famiglie evitando di ingenerare aspettative di adozioni di bambini piccoli ed in perfetta salute e realizzando la procedura estera in tempi brevissimi; l’adozione si perfeziona all’estero, saranno pertanto le normative estere a dettarne tempi e modi”.

“Non intendiamo entrare nel merito della singola proposta di Governo, che ci trova contrari, tra l’altro, per quanto riguarda gli aspetti formativi, ma consideriamo questa una proficua occasione di confronto per migliorare tutto il sistema”.

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