Mondo

Iraq: intervento Usa ha raddopiato la denutrizione

denuncia un rapporto del relatore Jean Ziegler dell'Onu sul diritto all'alimentazione

di Paul Ricard

L’intervento americano in Iraq ha fatto praticamente raddoppiare i casi di malnutrizione infantile nel Paese, denuncia un rapporto del relatore dell’Onu sul diritto all’alimentazione. ”Quale risultato della guerra condotta dalla Coalizione” – ha affermato il relatore Jean Ziegler – ”oltre un quarto dei bambini iracheni soffre di sottoalimentazione cronica e la malnutrizione acuta tra i piccoli sotto i cinque anni e’ praticamente raddoppiata” passando dal 4% dopo la caduta del dittatore Saddam Hussein (aprile 2003) al 7,7% l’anno scorso. Secondo numerose informazioni, la popolazione continua a non avere accesso all’acqua potabile e fonti idriche sarebbero state deliberatamente chiuse dalle forze della coalizione, si legge nel rapporto presentato alla Commissione dell’Onu sui diritti umani, riunita in sessione annuale a Ginevra fino al 22 aprile. Per Ziegler, noto professore e uomo politico svizzero, la ”situazione relativa al diritto all’alimentazione in Iraq e’ fonte di grave preoccupazione”. Citando uno studio dell’Universita’ John Hopkins, il relatore scrive infatti che ”la popolazione irachena ha registrato 100mila decessi in piu’ rispetto al numero che avrebbe potuto essere previsto se il Paese non fosse stato invaso. La maggioranza dei decessi e’ dovuta alla violenza, ma una buona parte – sottolinea – deriva dalle condizioni di vita sempre piu’ difficili. Nel rapporto di 25 pagine, Ziegler si sofferma anche tra l’altro sulle gravi situazioni nel Darfur (Sudan occidentale), in Corea del Nord, nei territori palestinesi occupati e sullo scandalo generale della fame nel mondo. ”Ogni giorno – ha ricordato – piu’ di 17mila bambini sotto i cinque anni muoiono di malattie legate alla fame”, pari a 5 milioni l’anno. Secondo i dati della Fao (l’organizzazione dell’Onu per l’alimentazione e l’agricoltura), il numero di persone che patiscono la fame nel mondo e’ cresciuto di 10 milioni in un anno a 852 milioni. Eppure, denuncia Ziegler, il pianeta potrebbe produrre cibo per garantire un apporto calorico di 2.100 calorie ogni giorno a 12 miliardi di abitanti (circa il doppio della popolazione mondiale). ”Per debellare la fame – conclude Ziegler – e’ necessario rimettere in causa le politiche esistenti, le disuguaglianze e la corruzione che fanno arricchire i ricchi e impoverire i poveri. Il mondo ha bisogno di soluzioni politiche e non tecniche”.

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