Formazione
Chiude con pieno successo la mostra Africani inAfrica
Oltre 45mila visitatori a Firenze per la mostra dedicata all'arte africana contemporanea
Si chiude oggi a palazzo Pazzi Ammannati una delle mostre più straordinarie e di maggior successo allestite a Firenze negli ultimi decenni, inaugurata il 29 dicembre per restare aperta fino a febbraio, poi prorogata al 29 marzo praticamente a furor di popolo.
Il bilancio di Africani inAfrica, vasta collettiva di artisti africani contemporanei nonché remake della sola rassegna comparabile organizzata a Roma nei lontani anni Sessanta, è infatti di 45 mila visitatori, con oltre 6000 studenti per lo più toscani, migliaia di cataloghi venduti, un?eco formidabile sulla stampa italiana e internazionale, oltre a varie iniziative collaterali o in qualche modo collegate, che hanno risvegliato in tutto il Paese l?attenzione per quanto accade a sud del Mediterraneo, in particolare per i drammi e le speranze della tormentata fascia equatoriale.
Promossa dal Comune di Firenze (Assessorato alla Cultura), curata da due specialisti di arte etnica (Luca Faccenda e Marco Parri) e sostenuta da Trevi Trust & Co., Credit Suisse, Sai Fondiaria, Unione Cinque e Doney, Africani in Africa ha esposto oltre 130 opere di una ventina di artisti di altrettanti Paesi, alcuni già famosi e quotati come i tanzanesi Gorge Lilanga e Mikael Malikita, altri di sicuro avvenire come il senegalese Moustapha Souley e il ghanese Benard Asante, tutti comunque testimoni di eccezionale valore e interesse dei fermenti culturali che agitano larga parte del continente africano.
“Una mostra formidabile”, commenta l’assessore alla cultura Simone Siliani, “che ha ottenuto il massimo con uno sforzo economico relativamente modesto, grazie all’ottimo lavoro di Faccenda e Parri, al Polo dei Musei Scientifici che ha messo a disposizione gli spazi di Palazzo Pazzi Ammannati e agli sponsor che hanno offerto la loro preziosa collaborazione. Africani inAfrica è l’esempio di come si possa condurre un’operazione culturale di qualità stimolando anche il dibattito su alcune delle grandi questioni del nostro tempo”.
Sull’onda del successo Faccenda e Parri stanno mettendo a punto una nuova mostra, sempre di carattere etnico, che sarà inaugurata a Firenze in ottobre. Africani inAfrica andrà invece in tournée in Italia e all’estero. Tra decine di richieste ne sono state per ora accettate due, Montreux (Svizzera) quest’anno, Roma l’anno prossimo.
Nell’ultima giornata a Palazzo Pazzi Ammannati la rassegna ha peraltro ospitato la presentazione della rivista Africa. Missione e cultura (www.missionaridafrica.org), un nuovo periodico di cultura e politica, diretto da Claudio Zuccàla ed edito dai Padri Bianchi, che presenta dell’Africa un volto inaspettato, quello problematico ma ottimista. Il primo numero contiene infatti articoli sul calcio africano, sulla diffusione dei cellulari (ormai più numerosi degli apparecchi fissi), sulla musica rap, sul pugilato a Nairobi. Hanno partecipato al dibattito tre esperti di cose africane, il giornalista Andrea Semplici, la docente Jennifer Greenleaves (Università di Firenze), e Filippo Fossati, consigliere DS alla Regione Toscana qui per conto di Komera, l’associazione di esponenti politici e amministratori pubblici che finanzia microprogetti in alcuni Paesi dell’Africa equatoriale.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.