Cultura

Dopo Tsunami, l’impegno della Caritas Vicentina

L'impegno a Tuticorin in India e Chilaw in Sri Lanka per la ricostruzione a tre mesi dallo Tsunami

di Antonietta Nembri

Sono passati ormai tre mesi dalmaremoto che il 26 dicembre ha colpito il Sud-Est asiatico e il dramma di quelle popolazioni è scomparso dai sommari dei telegiornali. Ciò non significa che non ci sia più bisogno d’aiuto. Proprio adesso, infatti, si fa maggiormente pressante l’impegno per la ricostruzione e per aiutare le persone colpite a ritornare, per quanto possibile, alla normalità.

“La Caritas vicentina -spiega il direttore don Giovanni Sandonà – ha ricevuto più di mille donazioni in favore di chi è stato colpito da questa catastrofe. Si tratta di offerte soprattutto di privati e parrocchie, ma hanno avuto fiducia nella Caritas anche i comuni di Arcugnano, Arsiero, Arzignano, Bolzano Vicentino, Caldogno, Piazzola sul Brenta, S. Pietro in Gu e Montecchio Maggiore, quest’ultimo attraverso la Pro Loco di Alte”.

Complessivamente, grazie alla solidarietà dei vicentini, sono stati raccolti quasi 750mila euro: 112mila sono stati subito inviati alla Caritas Italiana per le prime necessità; altri 30mila sono già stati trasmessi alla ong indiana Cater Trust, realtà conosciuta e stimata da tempo dalla Caritas Vicentina, che ha assistito nella prima emergenza cinquemila persone del Tamil Nadu; infine 8mila euro sono serviti per la presenza il loco di in operatore della Caritas vicentina e per sostenere il rimpatrio di alcuni immigrati in difficoltà, tornati a casa in cerca dei propri cari.

Le 14 Diocesi del Nord Est hanno raccolto più di otto milioni di euro. “Ora – aggiunge don Sandonà – ci apprestiamo, sempre in una logica di lungo termine e seguendo i principi di qualità, equità e continuità che ci siamo dati, a partire con i progetti di ricostruzione”.

L’attività delle rete internazionale della Caritas nei paesi colpiti dallo tsunami risponde ad una filosofia di affiancamento all’operato delle Caritas delle zone colpite e delle Chiese locali, al fine di dar vita a interventi coordinati. Nella prima fase, quella dell’emergenza, tale attività è consistita soprattutto in aiuti e interventi d’urgenza, nell’analisi dei diversi territori interessati e dei rispettivi bisogni, nell’elaborazione di progetti specifici per le fasi dell’emergenza e della riabilitazione, compreso il calcolo dei costi, nell’appello straordinario di raccolta fondi tra a livello internazionale e nell’avvio dei programmi e dei progetti di ricostruzione una volta finita la fase della prima emergenza.
“La cifra approssimativa – spiega il vicentino Giovanni Artuso, membro dell’équipe di coordinamento della Caritas del Nord-Est e consulente esperto per la Caritas Italiana per uno dei progetti di ricostruzione – indicata da Caritas Internazionale per finanziare l’intervento Caritas in favore delle popolazioni colpite dallo tsunami in Sri Lanka, India, Isole Andamane e Nicobare e Indonesia è di 261 milioni di euro”.

Gli interventi della Caritas Italiana e della rete internazionale Caritas in India si sono concentrati nel Tamil Nadu – Pondicerry, nell’Andhra Pradesh e delle Isole Andamane e Nicobare, con un gruppo di lavoro composto dalle Caritas tedesca, francese, austriaca, statunitense e italiana, e con Caritas India quale capofila. Il costo complessivo degli interventi è di 61 milioni di euro e la presenza durerà almeno fino al giugno 2007.
Dopo la prima emergenza la Caritas Italiana, in particolare, è impegnata nel Tamil Nadu con la realizzazione del progetto “Una barca per vivere” (con Famiglia Cristiana) e con una presenza specifica nella regione di Tuticorin, indicata da Caritas India come area prioritaria; vi è inoltre un’ipotesi di presenza nella Regione del Kottar. In questo contesto è previsto l’impegno di almeno due operatori italiani, uno dei quali è la vicentina Eleonora Albanese.

Le zone dello Sri Lanka interessate dall’intervento della rete Caritas sono Jaffna e Vanni nel nord del paese; Trincomalee, Batticaloa, Ampara nell’est; Galle nel sud; Colombo nell’ovest. La cifra destinata a finanziare gli interventi, che dureranno fino alla fine del 2006, ammonta a 124 milioni di euro. Qui capofila sarà Caritas Sri Lanka, mentre le Caritas impegnate sono quelle francese, svizzera, statunitense, tedesca e italiana. Quest’ultima ha finanziato con un milione di euro i primi interventi post-tsunami e ora è impegnata sia nella regione di Puttalam sia, con tre operatori italiani, nell’accompagnamento dell’operato di Caritas Sri Lanka.

In Indonesia, infine, l’impegno della rete Caritas durerà fino al 2009, soprattutto nel Nord Sumatra, per un costo complessivo di 16 milioni di euro.

L’intervento delle Caritas del Nord-Est nelle zone colpite dal maremoto è consistito in interventi di prima emergenza per circa 1,4 milioni di euro, realizzati grazie a una stretta collaborazione con la Caritas Italiana.
La Caritas vicentina, in sinergia con le altre Caritas del Triveneto, sarà adesso impegnata primariamente nel finanziare e realizzare due progetti: uno in India e uno in Sri Lanka.

Il primo progetto, nel Distretto di Tuticorin, nel sud dell’India, comporterà un gemellaggio di tre anni e un impegno economico di 2 milioni di euro. Si tratta di una zona non particolarmente colpita in termini di vittime, ma molto danneggiata per quanto riguarda le attività economiche e le abitazioni. Sono 21 i villaggi colpiti, quasi 1.100 le case distrutte, più di 4.200 le barche dei pescatori andate perse. L’intervento che si andrà ad attuare, sulla base dei bisogni della gente individuati da Caritas Internationalis, cercherà di assicurare una vita dignitosa a chi vive in strutture temporanee, l’investimento in materiali per la ripresa della pesca, nonché aiuti alle famiglie per la ricostruzione delle case. Ne beneficieranno 1.500 famiglie di pescatori e 3.000 persone appartenenti alle fasce più deboli della popolazione.
La ricostruzione dovrà tendere anche alla rimozione, di situazioni di lavoro in schiavitù presenti nella zona, favorendo l’assegnazione di imbarcazioni in gruppo.

Il secondo progetto riguarda la Diocesi di Chilaw, nello Sri Lanka occidentale, anche questa una zona non molto colpita in termini di vittime ma con danni ingenti alle cose. Obiettivo di questo secondo progetto sarà un sostegno post-emergenza a 60 famiglie attraverso la ricostruzione di 46 abitazioni distrutte e la riparazione di 30 abitazioni danneggiate, nonché con il sostentamento a 55 famiglie di pescatori e il loro accompagnamento per la ripresa dell’attività lavorativa.

L’impegno dei 22 comuni del Basso Vicentino. 200 bambini, per lo più orfani, dei distretti di Kottar, nella regione del Tamil Nadu (India) avranno assicurato vitto e alloggio, potranno andare a scuola, avere il materiale scolastico necessario – in altro parole potranno sperare in un futuro dignitoso – grazie all’impegno dei 22 comuni del Basso Vicentino che, capitanati da quello di Noventa, hanno deciso di avviare attraverso la Caritas vicentina un gemellaggio della durata di tre anni che comporterà un impegno complessivo che stimano potrà raggiungere i 200mila euro. Grazie ad essi, potrà anche essere ampliato un orfanatrofio.

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