Welfare

Terri Schiavo: Corte Suprema rifiuta l’intervento

E' stata respinta dal massimo organo giudiziario degli Stati Uniti la richiesta dei genitori di ripristinare l'alimentazione artificiale staccata venerdi' scorso

di Redazione

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha rifiutato di occuparsi del caso di Terri Schiavo, dicendo no alla richiesta di Bob e Mary Schindler, i genitori della donna, di ripristinare l’alimentazione artificiale staccata venerdi’ scorso. La sentenza, una pagina scarsa, non dà motivazioni. Il massimo organo giudiziario degli Stati Uniti ha ricevuto la richiesta di intervenire sul caso quasi dodici ore prima della decisione. La materia e’ stata sottoposta dal giudice Anthony Kennedy agli altri otto componenti del tribunale di Washington e tutti quanti avrebbero deciso di non intervenire sulla delicatissima questione. La motivazione del rifiuto non e’ stata resa nota, per il momento. Il no della Corte Suprema di fatto esaurisce le opzioni legali per salvare la vita della donna, in stato vegetativo da quindici anni in un ospedale della Florida e privata sei giorni fa del tubo dell’alimentazione artificiale. Dopo sette anni di azioni legali, un giudice distrettuale della Florida ha accolto venerdi’ scorso la richiesta del marito, Michael Schiavo, di staccare la spina dando l’ordine definitivo per il via libera all’eutanasia passiva. La sentenza e’ stata contestata dai genitori di Terri Schiavo, cui una legge strardinaria del Congresso (approvata nella notte di domenica) aveva consentito di presentare ricorso alla magistratura federale per scavalcare quella statale. Prima un giudice federale di Tampa, tuttavia, e poi un tribunale di appello di Atlanta hanno risposto picche alle richieste di Bob e Mary Schindler, i genitori di Terri. L’unica speranza della famiglia era l’intervento della Corte Suprema di Washington. Se i nove giudici avessero accettato di esaminare il caso, quasi certamente sarebbe stato emesso un ordine temporaneo per ripristinare l’alimentazione artificiale della donna. La stessa corte aveva gia’ rifiutato di deliberare sul caso tre volte in passato. Intanto, a mezzogiorno, il giudice di Tallahassee George Greer, (lo stesso che venerdi’ scorso ha ordinato la rimozione del tubo di alimentazione) decidera’ sulla richiesta del governo della Florida di esautorare Michael Schiavo della custodia della moglie, riconoscendola ai servizi sociali e sanitari dello Stato. Difficile, anche su questo fronte, che il giudice possa accogliere le istanze del governatore Jeb Bush, il fratello minore del presidente americano George W. Bush.


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