Mondo

Darfur: attacco a convoglio umanitario

Un'ong americana cade in un'imboscata nel Darfur meridionale. Un'operatrice umanitaria ferita

di Joshua Massarenti

Un convoglio umanitario di una organizzazione non governativa statunitense è caduto in un?imboscata tesa da uomini armati non ancora identificati nel Darfur meridionale, uno dei tre Stati che compongono l?omonima regione occidentale sudanese teatro da oltre due anni di scontri e violenze che hanno causato una grave crisi umanitaria. Lo riferiscono alla MISNA fonti umanitarie in Darfur, precisando che nell?agguato – avvenuto tra le città di Kass e Nyala – è rimasta ferita una cooperante americana dell?organizzazione governativa ?Usaid? raggiunta al volto da una pallottola.

La notizia, confermata sia dalle Nazioni Unite che dal dipartimento di Stato Usa, riporta l?attenzione sul problema della grave insicurezza in cui versano alcune zone del Darfur. Un aspetto che crea problemi soprattutto alle molte organizzazioni umanitarie che operano nella regione per cercare di portare aiuti alla popolazione, provata da più di due anni di conflitto e di tensioni. Dopo aver condannato l?episodio, l?inviato delle Nazioni Unite, Jan Pronk, ha detto che attacchi come questo continueranno finchè la comunità internazionale non sarà in grado di dispiegare una forza di pace di almeno 8.000 uomini col compito di proteggere la popolazione civile e gli operatori umanitari.

In un comunicato diffuso oggi, anche il ministero degli Esteri sudanese ha «condannato l?attacco», promettendo un?indagine sull?incidente. Dal dicembre scorso, almeno sei operatori umanitari stranieri e sudanesi sono stati uccisi durante attacchi o agguati ai convogli umanitari. Soltanto la scorsa settimana, l?avanguardia della Missione delle Nazioni Unite in Sudan (Unamis) aveva diffuso un rapporto in cui esprimeva le proprie preoccupazione per l?aumento degli attacchi (spesso a scopo di rapina o per sottrarre il contenuto del carico) contro i mezzi delle organizzazioni umanitarie.

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