Mondo
Riforma adozioni: la valutazione del Cifa
Soddisfazione dallo storico ente autorizzato per la proposta elaborata dal ministro Prestigiacomo
?Esprimo a nome dell’Associazione che rappresento e, sono certo, a nome di tutte le associazioni che con serietà e rigore si occupano quotidianamente e da anni di adozioni, soddisfazione per la presentazione del Ddl proposto dal Ministro Prestigiacomo”, così Gianfranco Arnoletti, presidente di Cifa, ente “storico” autorizzato alle adozioni internazionali e da poco anche riconosciuto Organizzazione non governativa, affida a una nota stampa le sue valutazioni sul progetto di riforma che ha da poco avuto il via libera in Consiglio dei Ministri.
“Snellire i tempi attraverso passaggi burocratici semplificati”, prosegue Arnoletti, “accrescere la trasparenza delle procedure, monitorare periodicamente il lavoro degli enti autorizzati, sostenere l’inserimento del minore nella nuova famiglia in modo strutturato attraverso i servizi del territorio: è ciò che auspicano da sempre gli addetti del settore convinti che solo attraverso una serie di azioni mirate alla verifica, al controllo dunque alla trasparenza sarà possibile raggiungere risultati concreti a favore delle famiglie che intraprendono l’iter dell’adozione internazionale che sono lo strumento per aiutare i bambini in difficoltà.?
? La mia soddisfazione è legata al fatto che ci si orienti verso una revisione critica della 476 che pur rimanendo un’ottima legge deve necessariamente calarsi nel contesto attuale dell’adozione internazionale?.
Aggiungo che questa resta una grande occasione per un salto di qualità dell’istituto dell’adozione internazionale e dell’attività di coloro che operano nel settore: Enti, Tribunali, Servizi del Territorio, CAI?
Le modifiche devono essere mirate a tutelare l’interesse del bambino, interesse che talvolta viene ?scavalcato? dalle pur legittime aspettative delle famiglie”.
“Concludo auspicando una sempre maggior severità nella selezione e nel controllo dei requisiti fondamentali per ogni potenziale famiglia adottiva: questo al fine di non creare una visione semplicistica del concetto di adozione internazionale. Se così non fosse si giungerebbe a un incremento incontrollato di idoneità che si trasformerebbe, in ultima analisi, in grosse delusioni e aspettative disattese da parte delle coppie che entrassero a contatto con bambini adottabili provenienti da realtà troppo lontane rispetto a quanto desiderato o ipotizzato?.
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