Sostenibilità

Kyoto, Amici Terra: alt a strumentalizzazioni

La presidente Filippini: "Non riduciamo una questione grave a scontro politico interno". E ricorda che sin qui, malgrado gli impegni, l'Italia ha aumentato le emissioni di gas serra.

di Giampaolo Cerri

Kyoto sì, Kyoto no. Dopo il giallo dell?annunciato disimpegno italiano ? frutto della posizione di un direttore generale o delle direttive di Amato? ? interviene sull?argomento un?associazione ambientalista giudicata vicina al centrodestra, come gli Amici della Terra. La fa per bocca della sua presidente, Rosa Filippini. ?Le due riserve avanzate dal Direttore Generale Clini sul documento Europeo sono largamente condivisibili?, dice la Filippini, ?Infatti se l’Europa non fosse disponibile a “discutere le proposte degli Stati Uniti” e a “prendere misure per ridurre le emissioni anche unilateralmente”, tanto varrebbe annullare il percorso negoziale dei prossimi mesi?. Secondo la presidente degli Amici della Terra: ?Ciò che rimane fermo sono i fatti: 1. L’Italia aveva assunto l’impegno di diminuire le emissioni di gas-serra entro il 2012 del 6.5% rispetto al 1990. Invece, non solo nessuna delle misure decise con l’apposita delibera CIPE è mai stata attuata, ma le emissioni, negli ultimi anni, sono aumentate del 7%. 2. Se l’Europa, complessivamente, risulta quasi stabile ciò è dovuto soltanto al drastico abbassamento di emissioni conseguito dalla Germania con il processo di unificazione e l’adeguamento delle strutture energetiche dell’ex DDR, e dalla Gran Bretagna con un suo programma specifico. Da notare che, all’Aia, il Ministro inglese aveva tentato di trattare con gli USA fino all’ultimo e, per questo, era stato accusato di “cedimento” rispetto alle posizioni intransigenti espresse da altri paesi, tra cui l’Italia. 3. L’intransigenza di facciata, ostentata da Bordon all’Aia e in questi giorni, non serve ad assicurare una conclusione positiva del negoziato né un abbassamento reale delle emissioni. Esaminando questi fatti, sarebbe meglio evitare di trasformare una questione grave come quella dei cambiamenti climatici in un argomento di scontro politico interno?. Secondo la Filippini ?è evidente che, in assenza di misure concrete, la ratifica di Kyoto – con o senza gli Stati Uniti – rischia di risolversi solo in propaganda?.


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