Welfare

Carcere: il cappellano di Rebibbia, spero ancora nell’indulto

Don Sandro Spriano torna a chiedere clemenza per i detenuti

di Gabriella Meroni

”Sono un prete, e non smetto di sperare nella clemenza in favore dei detenuti. Mi auguro che dal nuovo Governo possa venire una posizione favorevole all’indulto e amnistia. Anche se l’attesa non e’ spasmodica come lo scorso anno, all’indomani dell’appello del Papa. Inoltre, le emergenze dei singoli finiscono per affossare questa possibilita”. Don Sandro Spriano, cappellano di Rebibbia, torna a parlare di clemenza ad un anno dalla ‘rivolta’ negli istituti di pena italiani, quando l’eventualita’ che potesse passare un provvedimento di amnistia sembrava piu’ vicina. ”Il fatto e’ che anche allora, quando diceva no la sinistra, la destra era disponibile e viceversa -aggiunge Don Spriano-. Certo, il mondo delle carceri si apetta qualcosa da questo Governo, ma nessuno osa credere che arrivi veramente la clemenza. Intanto, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria dovra’ far fronte alle emergenze estive: poca aria, poco personale, pochi posti letto. Adottando le misure necessarie quantomeno alla sopravvivenza. Qui a Rebibbia, ad esempio, si lasciano i blindati aperti e i detenuti piu’ liberi nelle sezioni la sera”. Anche se si e’ registrato un piccolo calo delle presenze negli istituti di pena italiani, pari a 2000 unita’ rispetto allo scorso anno, la situazione statistica rimane quella sempre, cioe’ di 35 mila posti letto per 53 mila detenuti. ”Qui a Rebibbia -spiega ancora Don Spriano- siamo alle solite. I posti letto sono 900 per 1.500 reclusi. Dormono in troppi nella stessa cella. D’estate, con il caldo, l’aria e’ irrespirabile. Un inferno”.


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