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Volontariato: il Consiglio dei Ministri dà l’ok alla riforma della 266

''E' questa - ha spiegato la Sestini - la seconda tappa del percorso di riforma della vecchia legge sul volontariato, che ha visto gia' l'approvazione della modifica dell'articolo 15 ''

di Benedetta Verrini

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi anche la riforma della legge 266 sulle organizzazioni di volontariato. Il ddl, ha spiegato il sottosegretario al Welfare Grazia Sestini ha spiegato i punti salienti della riforma che, ha detto, rende l’intera normativa ”piu’ aderente al nuovo assetto costituzionale che valorizza le funzioni del volontariato”. ”E’ questa – ha quindi spiegato la Sestini – la seconda tappa del percorso di riforma della vecchia legge sul volontariato, che ha visto gia’ l’approvazione la scorsa settimana, nell’ambito del disegno di legge sulla competitivita’, della modifica dell’articolo 15 della legge 266/91, ora all’esame della Camera”. Le novita’ maggiormente rilevanti della riforma riguardano lo stesso strumento normativo: non piu’ una legge quadro, ”perche’ – ha spiegato il sottosegretario – non vogliamo disciplinare il volontariato, ma il rapporto fra le organizzazioni di volontariato e il sistema degli Enti pubblici”. Sono stati inoltre eliminati tutti quegli elementi, ha aggiunto il sottosegretario al Welfare, che nella vecchia legge entravano in conflitto con il nuovo sistema costituzionale e con le attribuzioni di Regioni, Province e Comuni. Il nuovo testo ribadisce anche il riconoscimento del valore sociale del volontariato e intende favorirne le funzioni. Vi e’ inoltre l’estensione dello status di organizzazioni di volontariato anche agli Enti di coordinamento e alle associazioni di associazioni, con il riconoscimento del valore delle articolazioni territoriali, particolarmente importante per le associazioni piu’ grandi. E’ estesa, quindi, la gamma delle possibilita’ di finanziamento, che in aggiunta a quelle gia’ previste dall’ art. 15, oggi contemplano anche contributi dell’Unione Europea, Regioni ed Enti Locali, oltre ai proventi derivanti dai patrimoni delle associazioni stesse e ”ogni altra entrata finalizzata al raggiungimento degli scopi” statutari. ‘ ‘E’ questa – ha sottolineato il sottosegretario Sestini – una norma particolarmente importante dopo l’introduzione del principio ‘piu’ dai e meno versi’ , perche’ rende conveniente’ donare alle associazioni”. Novita’ anche per quanto riguarda l’Osservatorio nazionale sul volontariato. Nella nuova configurazione questo raddoppia (da 10 a 20) il numero dei rappresentanti delle associazioni, conferma la presenza di 2 esperti, introduce la presenza in qualita’ di membri effettivi di un rappresentante per i Centri di Servizio e di uno per i Comitati di gestione, e come invitati di un rappresentante dell’Agenzia delle Onlus, un rappresentante dell’ACRI, tre delle organizzazioni sindacali e tre di Regioni ed Enti Locali. Infine la nuova legge estende il diritto ai permessi non retribuiti, cosi’ come previsti dai contratti collettivi, anche ai membri degli organi di direzione delle organizzazioni di volontariato a carattere nazionale.


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