Non profit

L’unica alternativa vera erano i militari

Protezione civile sì. Intervista ad Antonio Raimondi (Vis).

di Redazione

Bene così. Antonio Raimondi, presidente del Vis (l?ong dei salesiani), è pienamente soddisfatto «dello spirito di collaborazione dimostrato dagli uomini del Dipartimento, Agostino Miozzo in testa». Vita: La gestione dei fondi privati per le emergenze umanitarie all?estero non è nella mission istituzionale dell?ente. Antonio Raimondi: Bertolaso occupa lo spazio lasciato vuoto dalla Cooperazione allo sviluppo, che io definisco un morto che cammina. E poi l?unica alternativa davvero credibile erano i militari. Vita: E le ong? Raimondi: Sulla prima emergenza il loro contributo non può essere che nullo. Fra le sigle italiane, non ce n?è una in grado di mettere sul piatto 2 milioni di euro da impegnare nell?arco di 72 ore. Basta dare una sbirciata ai loro bilanci: per il 95% dipendono da finanziamenti pubblici. Di fatto non sanno cosa sia il fund raising (a differenza nostra che attingiamo il 69% delle risorse dai privati) e per ottenere uno stanziamento dalla Cooperazione internazionale bisogna aspettare almeno due anni. E allora in attesa di una Msf italiana, benedetta sia la Protezione civile. Vita: Ai non governativi per ora rimangono le briciole? Raimondi: Il loro contributo diventa concreto in una seconda fase, quando si parla di sviluppo e non bisogna curare i feriti e portare da mangiare agli affamati.

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