Welfare

Comincia una nuova era per le Ipab

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto di riordino degli istituti di assistenza e beneficenza. Saranno così movimentati oltre 40 mila miliardi

di Redazione

Ultimo tassello per il riordino delle Ipab. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto legislativo ”Riordino del sistema delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza” un grande patrimonio morale, di beni e professionalita’, che nel corso di piu’ di un secolo ha permesso l’accoglienza di bambini abbandonati e aiutato le persone in difficolta’ e che era caduto in uno stato di abbandono, il sistema delle IPAB, dopo 110 anni viene finalmente riformato. Viene rimesso in circolo e riqualificato un patrimonio di quasi 40 mila miliardi, 70 mila lavoratori, che migliorera’ la rete dei servizi e diminuira’ le rette a carico degli utenti. Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso aprile, a soli 4 mesi dall’approvazione della legge di riforma 328, consente il riordino di queste istituzioni atteso da anni, e permette alla ”risorsa” Ipab di contribuire efficacemente alla costruzione della rete di servizi per la persona e le famiglie. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale la legge assume a pieno la sua efficacia. Le Ipab sono 4226 in tutta Italia con un patrimonio complessivo stimato in 37 mila miliardi. La delega assegnata al Governo dalla legge quadro sull’assistenza deve separare la gestione dei servizi da quella dei patrimoni, accorpare e fondere diverse Ipab, adeguare gli statuti, trasformarle in associazioni e fondazioni, chiuderle se inattive, destinando i patrimoni alla rete dei servizi. Il decreto assegna quindi la competenza Ipab alle Regioni ed indica gli indirizzi e i criteri in base ai quali, queste, anche con atto di intesa nella Conferenza Stato Regioni e sentite le associazioni Ipab, disciplinano le modalita’ di concorso delle Ipab alla programmazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali; l’apporto delle Ipab alla realizzazione della rete dei servizi sociali e sociosanitari e il riordino delle Ipab. Riordino che dovra’ avvenire nel rispetto dei vincoli posti alle Ipab, dalle loro tavole di fondazione e dai loro statuti. Tra le principali novita’ introdotte con il regolamento le ”pari opportunita’ fiscali” fra gli attori chiamati a realizzare la rete dei servizi. Opportunita’ che accelerano il processo di riordino delle Ipab e favoriscono la valorizzazione dei patrimoni attraverso un’ operazione di emersione e trasparenza. In particolare si prevede che in sede di prima applicazione, e comunque sino al 31 dicembre 2003, gli atti relativi al riordino delle Ipab, in aziende di servizi o in persone giuridiche di diritto privato, sono esenti dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali e sull’incremento degli immobili e relativa imposta sostitutiva; la disciplina delle erogazioni liberali relativa alle Onlus e’ estesa alle Ipab riordinate in aziende di servizi. Le Onlus hanno, per attivita’ commerciali connesse alle loro attivita’ assistenziali, una esenzione sino ad un tetto del 60%. Il decerto delinea quindi il nuovo profilo giuridico pubblico che consentira’ alle Ipab di trasformarsi in aziende di servizi. In particolare si stabilisce che l’azienda pubblica di servizi alla persona non ha fini di lucro, ha personalita’ giuridica di diritto pubblico, autonomia statutaria, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica ed opera con criteri di imprenditorialita’. All’azienda pubblica si applicano i principi relativi alla distinzione dei poteri di indirizzo e programmazione dai poteri di gestione. Le modalita’ di elezione o nomina degli organi di governo e di direzione e i loro poteri vengono disciplinate dagli Statuti. Il decreto, infine, articola la ”natura privatistica” del rapporto di lavoro per il personale delle aziende pubbliche di servizi Ipab. Consulta il testo online


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