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Darfur: Onu, bilancio vittime superiore alle stime

A dirlo è il coordinatore per gli Aiuti umanitari dell'Onu, Jan Egeland, di ritorno da una visita in Sudan

di Paul Ricard

Il bilancio delle vittime nel Darfur è decisamente superiore a quanto finora stimato, circa 70mila morti, e risulta impossibile averne uno più completo perchè ”è dove non ci siamo che avvengono gli attacchi”. A dirlo è il coordinatore per gli Aiuti umanitari dell’Onu, Jan Egeland, di ritorno da una visita in Sudan, sottolineando come quella stima, che si riferisce al periodo compreso tra marzo e l’estate dello scorso anno, non è di nessun aiuto. ”E’ tre volte tanto?, cinque volte? Non lo so, ma è svariate volte il bilancio di 70mila morti”. ”Se ci si sposta oltre i campi, le donne vengono regolarmente stuprate – ha aggiunto Egeland nel corso di una conferenza stampa al Palazzo di Vetro – Ho detto agli alti esponenti del governo che la situazione è assolutamente fuori controllo e che non viene in nessun mdo arginata”. L’unica forza che si oppone a queste atrocità è il contingente di peacekeeping dell’Unione africana, definito ”coraggioso” da Egeland, che si è però chiesto come abbiano fatto ad impiegarci dieci mesi per inviare una forza di appena 2mila soldati in un’area dove sono operativi 10mila operatori umanitari. ”Ci sono molti paesi in Africa che potrebbero inviare più forze e più rapidamente – ha spiegato – Ciò di cui abbiamo bisogno sono altre forze sul campo”. Egeland si è infine detto a favore dell’imposizione di sanzioni contro il governo sudanese, come previsto dalla bozza di risoluzione presentata da Washington e al vaglio del Consiglio di sicurezza. Il testo autorizza l’invio nel sud del paese di una missione di peacekeeping dell’Onu, composta da 10mila soldati, l’embargo delle armi e misure restrittive contro chi è sospettato di atrocità e di violazioni dei diritti umani.


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