Mondo

Vescovo Warduni: “non dimenticate i nostri rapiti”

"Da 40 giorni il presidente del partito Cristiano democratico iracheno con passaporto svedese, è nelle mani di sconosciuti rapitori. Ma Occidente, nessuno ne parla". Anteprima da Vita in edicola

di Paolo Manzo

Da 40 giorni Minas Ibrahim al Yussufi, presidente del partito Cristiano democratico iracheno con passaporto svedese, è nelle mani di sconosciuti rapitori. In Occidente, però, nessuno ne parla. Ecco il vero blackout sull?Iraq, che rischia di aumentare da quando stampa e associazioni umanitarie occidentali hanno abbandonato Bagdad e dintorni. Sul numero da domani in edicola, il settimanale Vita ha chiesto quali potrebbero essere le conseguenze di questa ?fuga? all?unica ?organizzazione? rimasta sul campo che con Roma ha dei saldi legami, ovvero la Chiesa caldea. Contattando a Baghdad il Patriarca Emmanuel III Delly (“Speriamo che i giornalisti tornino presto qui, e dicano la verità. Ai media chiediamo di non sviare la realtà a seconda dei loro interessi, soprattutto perché ci sono tante cose belle in Iraq, mica solo attentati”) e Ishlemon Warduni, vescovo caldeo di Bagdad, in prima linea da quando, il primo agosto scorso, furono attaccate dai terroristi le chiese cattoliche della capitale irachena. Per Warduni pesa molto che giornalisti e ong occidentali abbiano lasciato l?Iraq, “perché viene meno un?informazione indipendente, essendo rimasta solo quella dei militari e quella araba. Soprattutto Al Jazeera vuole sempre far vedere la situazione più negativa”. Per il vescovo di Baghdad, dopo le elezioni del 30 gennaio scorso, le cose in Iraq vanno meglio, “certo non mancano atti terroristici, autobombe e kamikaze, ma prima si sentiva uno scoppio ogni ora, adesso ogni due giorni”. Anche i cristiani caldei hanno ripreso lentamente, dopo gli attentati dell?agosto scorso contro le loro chiese, a seguire le liturgie in vista della Pasqua: “Le faccio l?esempio del catechismo, che abbiamo iniziato tre settimane fa nella mia chiesa del Sacro Cuore. All?inizio i bambini erano una trentina, adesso sono 80”. Warduni lancia poi un appello per gli iracheni rapiti, di cui poco si parla in Occidente: “I nostri sequestrati sono centinaia. Rapiti come la Sgrena, da mesi. Solo nel mio distretto sono oltre 10 i cristiani rapiti: bambini, giovani, adulti. Pensi che Minas Ibrahim al Yussufi, rientrato in Iraq dopo la caduta di Saddam per portare avanti l?attività politica del partito Cristiano democratico iracheno di cui è presidente, è nelle mani dei rapitori da 40 giorni. Ma nessuno in Occidente ne parla, nonostante abbia un passaporto dell?Unione europea e sia svedese…”. L’intervista completa su Vita in edicola da domani


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