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Sudafrica: l’africanizzazione colpisce Pretoria

A 11 anni dalla caduta dell'apartheid, prosegue la politica governativa di africanizzazione che vede la capitale del Sudafrica Pretoria assumere il nome di Rshwane

di Joshua Massarenti

Pretoria addio: la capitale politica del Sudafrica appare ormai destinata a diventare Rshwane, sulla scorta della politica di africanizzazione anche dei nomi. Pretoria deriva da Andries Pretorius, uno dei miti degli afrikaners, i boeri, che fecero dello sconfinato e disarticolato attuale Sudafrica una nazione.

Sulle spalle dei neri, ovviamente, e culminando con la formalizzazione legislativa dell’apartheid, peraltro sempre perpetrato. Ma andare in Sudafrica, razzista o meno, era il sogno della stragrande maggioranza dei neri che vivevano nell’Africa subsahariana. Li’ c’era da mangiare, acqua, scuola (almeno un minimo) e qualche assistenza sanitaria: da loro no. Via Pretoria, dunque, ed arriva “Siamo tutti uguali”, perche’ questo significa Tshwane in lingua locale zulu. Che sara’ il nome anche dell’intera area metropolitana della capitale politica (c’e’ anche quella parlamentare, Cape Town, e quella giudiziaria, Bloemfontein; anche se la citta’ piu’ importante e’ Johannesburg, ormai di fatto quasi conurbata con Pretoria), quasi due milioni di persone.

Una decisione in tal senso – informa oggi la Bbc on line – e’ stata presa dalla municipalita’ della capitale, dominata -come il Parlamento e tutte le altre citta- dalla maggioranza dell’ African National Congress (Anc) che ha ottenuto quasi il 70 per cento alle ultime elezioni politiche dello scorso anno. Una inutile violenza della storia, per il portavoce del Partito Democratico, (Dp) vecchio partito liberal a base bianca dei tempi dell’apartheid, ormai l’unica voce -seppur marginale, dati i numeri- di opposizione, dopo che il National Party, il partito storico al potere durante il segregazionismo e’ divenuto un satellite dell’Anc.

Da parte sua, il Dp ha dato il via libera a Tshwane come nuovo denominativo conseganto all’area metropolitana, chiedendo però di lasciare alla citta’ il nome di Pretoria. Difficilmente la richiesta passera’ rispetto a una scelta politica difficilmente eludibile.

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