Famiglia

Congo/Kishasa: donne e bambini vittimi di stupri

Un rapporto di Human Rights Watch denuncia i sopprusi dei ribelli e soldati congolesi contro decine di migliaia di donne e bambini

di Joshua Massarenti

Decine di migliaia di donne e bambini sono state vittime di stupri da parte dei soldati dell’esercito e dei ribelli nella regione orientale della Repubblica democratica del Congo. Secondo l’organismo internazionale dei diritti umani Human Rights Watch, i combattenti di entrambi gli schieramenti, che dal 1998 si fronteggiano nel Paese, sarebbero responsabili di violenze di massa contro donne e bambini, anche se e’ stato possibile provarne solo una minima parte.

“Le violenze sessuali hanno distrutto le vite di decine di migliaia di persone”, ha detto Alison Des Forges, responsabile in Africa di Human Rights Watch, “ma solo poche decine di vittime hanno potuto vedere perseguiti i propri aggressori”. Anche l’associazione Medici senza Frontiere ha confermato la circostanza: nell’ospedale di Bunia, da giugno 2003, oltre 2.500 persone (di eta’ compresa tra i quattro mesi e gli 80 anni) sono state curate per violenza sessuale. “Le vittime non si rivolgono ai medici, la violenza sessuale non e’ presa sul serio dalle autorita’ e quindi rimane impunita”, ha detto Patrick Barbier, responsabile del presidio di Medici senza frontiere nella regione.

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