Mondo
Cinema: il Fespaco sotto il segno del Sudafrica
I registi sudafricani conquistano i premi più prestigiosi del Festival del cinema panafricano
La 19ma edizione del Festival del cinema e della televisione di Ouagadougou (Fespaco), la più importante manifestazione cinematografica dell’Africa, rende onore al cinema sudafricano.
A cominciare dalla sezione lungometraggio che ha visto il regista e ex militante dell’Anc di Mandela Zola Maseko aggiudicarsi l’ambitissimo Etalon d’or de Yennenga (la palma d’oro di Ouaga) con “Drum”, un film di denuncia contro le violenze perpetrate in Sudafrica contro i neri. Nel giustificare una scelta ritenuta da alcuni “troppo politica”, la giuria ha chiamato in causa “le qualità tecniche del film, ma anche l’insieme della sua interpretazione”.
E’ la prima nella storia del Fespaco che il premio più prestigioso venga attribuito al Sudafrica, e più in generale all’Africa australe. “Zulu love letter” del compatriota di Maseko, Ramadan Sulema, ha invece ricevuto il premio della migliore interpretazione femminile (attribuito all’attrice Pamela Nomvete Marimbe) e quello dell’Unione europa i cui rappresentanti hanno voluto ricompensare un film politico, questa volta incentarto sulla storia di una giornalista nera, madre di un’adolescente sordomuta e ex attivista contro l’apartheid giunta negli anni ’90 a dover fare i conti con i fantasmi del passato sudafricano.
“Maz and Mona” di Teddy Mattera chiude il trionfo sudafricano conquistandosi il premio Oumarou ganda come migliore opera prima. La storia è quella di un giovane ragazzo del mondo rurale che sbarca a Johannesburgh per i suoi studi universitari.
Nel palmares, si segnala “La chambre noire” (La stanza nera) del marocchino Hassan Benjelloun (Etalon d’argent de YEnnenga), che narra le esazioni contro un ex militante marxista leninista, “Tasuma” del burkinabé Kollo Daniel Sanou che, con le disavventure di un ex combattente alla ricerca della sua pensione, ha vinto l’Etalon de bronzo de Yennenga e il premio RFI cinema del pubblico.
Un festival, come si è visto, all’insegna della politica.
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