Mondo
Sgrena: l’ira di Berlusconi e le risposte Usa
In campo Bush, Rice e Ambasciatore in Italia
di Paul Ricard
L’IRA DI BERLUSCONI
L’ira di Silvio Berlusconi per l’uccisione di Nicola Calipari trova eco sulla stampa americana. Il New York Times, il Washington Post e il Los Angeles Times, i principali quotidiani della costa est e ovest del Paese, riportano in prima pagina la notizia dell’incidente sulla strada per l’aeroporto di Baghdad, ma solo sul quotidiano newyorkese e su quello californiano trova spazio la dura presa di posizione del premier italiano. “Berlusconi, incrollabile alleato di Bush, ha chiesto risposte per il fatto che un giorno potenzialmente cosi’ dolce sia diventato tanto amaro” scrive il New York Times, che riporta poi le parole del presidente del Consiglio durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Il numero delle truppe italiane in Iraq e’ esiguo se paragonato alla presenza americana e britannica” scrive ancora il quotidiano, “ma l’impegno dell’Italia ha un’importanza simbolica per Bush”. Il Washington Post riporta solo il riferimento agli “inquietanti interrogativi” che l’incidente solleva e da’ invece ampio spazio all’indignazione di Gabriele Polo, direttore del Manifesto. Sul Los Angeles Times, Berlusconi viene ricordato come “uno degli alleati piu’ fedeli” di Washington e viene riportata la convocazione dell’ambasciatore Mel Sembler a Palazzo Chigi. Il quotidiano californiano cita anche il secco commento di Pier Scolari, marito di Giuliana Sgrena: “C’e’ poco da dire, gli americani me l’hanno quasi ammazzata”.
USA; I DUBBI SU REGOLE INGAGGIO AUTOSTRADA MORTE
La tragedia di ieri a Baghdad dopo la liberazione della giornalista del ‘Manifesto’ Giuliana Sgrena ha sollevato negli Usa polemiche e inquietudini sulle regole di ingaggio delle forze di pattuglia in Iraq e in particolare sull”autostrada della morte’ che collega la capitale Usa all’aeroporto. La sparatoria in cui e’ rimasto ucciso il funzionario del Sismi Nicola Calipari e in cui Sgrena e altri due funzionari dell’intelligence sono rimasti feriti e’ avvenuta a un checkpoint tenuto da soldati con la Terza Divisione di Fanteria appartenenti, secondo il ‘New York Times’, alla Decima Divisione di Montagna. Di pattuglia sull’autostrada sono anche i militari sotto il comando del 69esimo reggimento della 42esima Divisione di Fanteria, una divisione della Guardia Nazionale, che per due volte la scorsa settimana hanno sparato contro veicoli che avevano ignorato gli ordini di fermarsi. I comandi Usa non hanno mai rivelato statistiche sugli incidenti nel corso dei quali soldati Usa hanno aperto il fuoco contro veicoli innocenti. Ma incidenti del genere, in cui sono rimaste coinvolte persone senza alcun collegamento con l’insurrezione, sono piu’ volte avvenuti, e sono stati documentati da giornalisti e fotografi. NERVI A FIOR DI PELLE – Il caso Sgrena e’ infatti l’ultimo in una serie di tragici fatti di sangue che hanno evidenziato i nervi a fior di pelle delle pattuglie sull’autostrada della morte. Una autostrada dove spesso i militari Usa sono presi a bersaglio di ordigni rudimentali e autobombe fatti esplodere dagli insorti iracheni, dove le imboscate e i cecchini sono all’ordine del giorno e prendono di mira sia i veicoli militari che civili in transito da o per l’aeroporto. Sull’autostrada della morte due giorni prima prima della sparatoria che ha coinvolto gli italiani sono rimasti uccisi due soldati del 69esimo reggimento, Azhar Ali e Wai Phyo Lwin, mentre erano in normale servizio di pattiglia. Il loro Humvee corazzato e’ saltato in aria mentre passava su un cavalcavia dell’autostrada della morte a causa di una bomba rudimentale piazzata dagli insorti nel breve intervallo tra il passaggio di due pattuglie. I due soldati, amici cresciuti assieme nel quartiere newyorchese di Queens, sono morti sul colpo, mentre un loro commilitone, Daniel Maiella, e’ rimasto gravemente ferito. Nella scorsa settimana la strada che porta da Baghdad all’aeroporto internazionale e’ stata gia’ teatro di due “incidenti” causati dalle forze americane che hanno aperto il fuoco contro veicoli civili. Lo riporta il New York Times, secondo il quale la sparatoria di ieri solleva dubbi sulle regole di ingaggio adottate dai soldati americani. “Le forze armate americane” si legge sul quotidiano, “non hanno mai diffuso statistiche riguardo il numero di incidenti in cui le truppe hanno aperto il fuoco su veicoli innocui, ma ne sono avvenuti e ci sono stati anche dei morti, come testimoniato da reporter e fotografi”. A gennaio i militari della 25ma divisione di fanteria aprirono il fuoco conttro un’auto con a bordo sette persone, tra cui cinque bambini. Secondo i soldati il guidatore, rimasto ucciso insieme a una donna, aveva ignorato i colpi di avvertimento sparati dal checkpoint. Un bambino era rimasto ferito. Riguardo l’incidente di ieri, il comando militare ha sottolinetao che l’auto su cui si trovva la Sgrena viaggiava a grande velocita’, ma secondo il New York Times il 5 febbraio i soldati spararono contro un camion che trasportava guardie di sicurezza occidentali e andava a una velocita’ di appena 10chilometri orari. Nessuno dei colpi, che raggiunsero il parabrezza e uno sportello della cabina, ando’ a segno.
SGRENA: BUSH, RICE E AMBASCIATORE USA IN CAMPO
Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, ha chiamato al telefono oggi pomeriggio il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini. Nel corso della conversazione, si e’ appreso alla Farnesina, il Segretario di Stato ha tenuto ad esprimere profondo cordoglio e rammarico per i tragici avvenimenti che hanno portato alla morte di Nicola Calipari. Rispondendo alla richiesta in tal senso avanzata da Fini, Condoleezza Rice ha assicurato il massimo impegno, personale e dell’Amministrazione, per il rigoroso accertamento di circostanze e responsabilita’. Roma, 5 mar. – Le autorita’ americane lavorano con quelle italiane per far luce sulla sparatoria in cui ha perso la vita il funzionario del Sismi, Nicola Calipari. Lo ha ribadito l’ambasciatore americano a Roma, Mel Sembler, che dopo essere stato convocato ieri a Palazzo Chigi da Silvio Berlusconi, questa mattina ha rilasciato una dichiarazione nella sua residenza a Villa Taverna. “Stiamo lavorando insieme ai nostri alleati italiani per indagare appieno sulle circostanze che hanno portato a questa tragedia” ha detto Sembler, “gli Stati Uniti continueranno ad offrire tutta l’assistenza possibile”. Il capo della missione diplomatica ha definito Calipari “un amico e un alleato degli Stati Uniti” il cui “eroismo oggi deve essere evidente a tutti”. L’ambasciatore ha voluto “esprimere il cordoglio degli Stati Uniti d’America all’alleato, la Repubblica italiana, e alle famiglie delle vittime di questo terribile incidente”. “Ieri sera”, ha ricordato Sembler, “il presidente Bush ha parlato con il presidente del Consiglio Berlusconi e gli ha porto le sue condoglianze. Come ha dichiarato pubblicamente la Casa Bianca, i nostri cuori sono innanzitutto vicini alla famiglia Calipari. Auguriamo una rapida ripresa ai feriti”.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.