Welfare

300mila firme per “una politica della casa”

I sindacati degli inquilini hanno consegnato una petizione popolare nelle mani di Ciampi

di Stefano Arduini

Una petizione popolare con la quale si chiede una politica per la casa, rivolta al presidente della repubblica e sottoscritta con trecentomila firme, e’ stata consegnata oggi al Quirinale da una delegazione unitaria dei sindacati confederali e dei sindacali degli inquilini (Sunia, Sicet e Uniat). Nel renderlo noto con un comunicato, i sindacati spiegano di aver voluto sottolineare al presidente Ciampi, ”la totale assenza di risposte adeguate, in termini legislativi e operativi, da parte delle autorita’ competenti, a cominciare dal governo nazionale e dalle Regioni, allo stato di disagio abitativo che investe un numero sempre crescente di famiglie, di anziani, di lavoratori, di giovani”. Con la petizione – che ha come primi firmatari i segretari generali di Cgil, Cisl e UIL, Epifani, Pezzotta e Angeletti, e che ha avuto l’adesione dei sindaci di grandi citta’, del presidente di Federcasa-Aniacap e di numerosi esponenti delle forze politiche, dell’associazionismo e della societa’ civile – ”si vuole dare voce ad un’ampia platea sociale che guarda alla casa non tanto come bene rifugio o d’investimento quanto come bene d’uso”. Nella lettera indirizzata al presidente della Repubblica, le organizzazioni sindacali sottolineano che ”i costi dell’abitare incidono pesantemente nella scala dei consumi delle famiglie e determinano problemi economici che travalicano il limite del costo della casa per divenire ragione di crisi per la crescita del Paese”. Il rilancio del mercato delle abitazioni in affitto, per i sindacati, e’ ”un’esigenza prioritaria” per rispondere alle problematiche della mobilita’ del lavoro e rappresenta una condizione necessaria per la stessa crescita e competitivita’ del Paese. Cgil, Cisl, Uil, e Sunia, Sicet e Uniat proseguiranno, con iniziative a livello di regioni, di grandi citta’ e nazionale, nell’impegno per ottenere soluzioni ai punti centrali e qualificanti della petizione: la creazione di un fondo nazionale, dotato di un miliardo di euro all’anno, per lo sviluppo dell’edilizia sociale in affitto; il rifinanziamento della legge 21/01 sul disagio abitativo; la modifica della 431/98 per portare l’intero settore della locazione al ”canale contrattato”; l’aumento del Fondo sociale per l’affitto, portandolo ad almeno 500 milioni di euro; investimenti per i piani di recupero e di riqualificazione urbana, dando continuita’ all’esperienza dei ”contratti di quartiere”; risorse pubbliche per la ”qualita”’ delle abitazioni, assumendo a riferimento il contributo che l’ecoedilizia puo’ dare all’efficienza energetica, alla salute, alla sicurezza, al risparmio di risorse naturali; l’utilizzazione di incentivi e disincentivi fiscali, a cominciare dall’Ici, per agevolare il rilancio del mercato delle locazioni; la tutela dei conduttori degli immobili residenziali pubblici sottoposti a vendita tramite cartolarizzazione, garantendo soprattutto la permanenza in affitto degli anziani e delle famiglie a basso reddito; regolamentare le procedure di sfratto attraverso una programmazione che preveda anche periodi di blocco ragionato, tenendo conto delle concrete possibilita’ delle famiglie sfrattate di trovare un nuovo alloggio

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