Famiglia

Droga: primi casi di intossicazione da cocaina adulterata

Fino ad ora i casi accertati sono 16. La droga sarebbe tagliata con atropina

di Stefano Arduini

Sono in aumento i casi di ricovero per le intossicazioni da cocaina adulterata. Lo ha affermato Andrea Fantoma, capo del ‘Punto Focale nazionale’ presso l’Ufficio del Monitoraggio del Dipartimento nazionale per le Politiche antidroga (DNPA). Ed entro l’anno, ha annunciato, prendera’ il via un sistema di allerta rapido a carattere nazionale. ”Per la prima volta – ha rilevato Fantoma – anche in Italia si sono registrati casi di intossicazioni da cocaina/atropina. I sequestri riferiscono di piccole quantita’, ma il Centro anti-veleno di Bergamo e’ gia’ stato contattato per 16 nuovi casi”. Tutti i pazienti, ha aggiunto, ”sono stati ricoverati e, in tutti i casi, per quella che gli esperti definiscono la droga ‘cristallina’: le persone mostravano gli stessi sintomi, vale a dire eccitamento, agitazione, sintomi psicotici, allucinazioni, convulsioni, riduzione della percezione, tachicardia, ipertensione. Forti sedativi – ha proseguito – sono poi stati somministrati a tutti i pazienti e in 3 casi e’ stato necessario praticare la rianimazione”.

In altri paesi europei (Olanda, Francia, Belgio, Regno Unito) si sono verificati, nello stesso periodo, ha sottolineato l’esperto, gli stessi casi di intossicazione e i risultati delle analisi effettuate mostravano la presenza di cocaina e atropina. Per queste ragioni, il 14 dicembre 2004 l’Osservatorio Europeo ha lanciato l’ennesimo messaggio di allerta a tutti i paesi partners chiedendo di informare i rispettivi networks. l’Osservatorio ha chiesto anche con urgenza informazioni aggiuntive e rapporti tecnici se disponibili. In Italia, ha detto ancora Fantoma, ”nell’ambito del sistema di allerta rapido, i servizi sanitari, considerata la problematicita’, hanno attivato dei sistemi di allarme regionale coinvolgendo prefetture, unita’ di trattamento locali, forze di polizia, ospedali, centri anti-veleno, operatori socio-sanitari in pubblici servizi e operatori di strada. A questo punto, pero’, proprio a seguito dei nuovi frequenti casi di intossicazione segnalati in diversi paesi Ue, e considerato che ormai si tratta di un fenomeno non occasionale e confinato – ha aggiunto – e’ necessario allertare al piu’ presto tutte le istituzioni potenzialmente coinvolte”. Il Punto Focale nazionale presso l’Ufficio per il Monitoraggio del DNPA, ha quindi concluso Fantoma, ”sta creando i presupposti per attuare, entro l’anno, un sistema di allerta rapido a carattere nazionale, cosi’ come richiesto dall’Europa”.

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