Welfare

Un blog è la finestra sulla casa dei matti

Un diario elettronico e un film, dal suggestivo titolo Muoviti fermo, raccontano i vent’anni dei centri che a Milano si occupano di disagio psichico.

di Antonietta Nembri

U n film e un blog. Sono queste le due forme di comunicazione scelte dalla Fondazione Lighea, realtà che a Milano si occupa della terapia e della riabilitazione di persone con disagio psichico. Dal 1985 a oggi l?esperienza portata avanti da Lighea nelle tre comunità terapeutiche, nel centro diurno e nella quindicina di appartamenti per gli ospiti in fase di autonomia, ha garantito l?assistenza a 316 pazienti coinvolgendo 330 operatori e nelle sue attività ha contattato 540 genitori. Numeri che dicono comunque poco rispetto a quanto la fondazione sta facendo e che si è voluto raccontare e presentare in un film – documentario che, a partire dal titolo: Muoviti fermo, un ossimoro che descrive la condizione di chi vive la malattia mentale, presenta in immagini la vita delle tre comunità e del centro diurno, dei pazienti e degli operatori. Roberto Pelitti e Fabio Illacqua i due registi hanno potuto fare per un anno un?esperienza molto particolare, quella di vivere a stretto contatto con chi ?ha paura di muoversi? e supera questa fobia proprio ?muovendosi stando fermo?. Seguendo gli ospiti delle comunità in casa e fuori, nella città e nelle attività i due registi hanno costruito un puzzle, composto di tanti frammenti e testimonianze, sguardi e pianti.
«Il film che ne è risultato assomiglia al matto: al suo equilibrio fragile che non sempre riusciamo a tollerare; alle parti di sé frammentate da ricordi che con molta fatica ogni tanto ricompone e che nuovamente frantuma», spiega Giampiero Savuto, psicologo, psicoterapeuta, presidente e fondatore di Lighea. «È iniziato tutto a fine 1984, ora questa cosa ha compiuto vent?anni e sembra nuova», osserva Savuto mentre spiega che ?cosa? sia l?idea di Lighea: delle comunità che sono anche una casa che vive nella città. «Nei primi anni ho lavorato al manicomio di Mombello: c?erano 3mila persone, era un luogo fuori dalla dimensione temporale, i pazienti erano definiti per la loro diagnosi, omologati e senza le loro specificità». Negli appartamenti di Lighea invece «si esce dalla dimensione di isolamento. Non abbiamo inventato nulla, se non applicare il rispetto delle persone e degli individui. Abbiamo fermato la dimensione di inerzia mettendo i nostri ospiti nella condizione di riprendere a vivere». Tra i modi per farlo c?è la possibilità di comunicare e uno di questi è scrivere un diario e oggi con le nuove tecnologie può diventare elettronico. Come il blog, lanciato ai primi di febbraio e realizzato grazie alla collaborazione e il supporto di Progetto Italia di Telecom Italia.
«Il nostro spirito», ha spiegato Andrea Kerbaker, amministratore delegato di Progetto Italia, «è quello di non dare solo un assegno, ma di mettere a disposizione ciò che ciascuno sa fare e così noi abbiamo messo a disposizione le tecnologie». Non viste come qualcosa di freddo, ma come un utile strumento. L?idea di un diario pubblico non è una novità assoluta. Per fare questo blog, Progetto Italia ha messo a disposizione una piccola squadra di tecnici e dato vita a una postazione su misura per l?esperienza di Lighea. Dopo l?avvio, la speranza è che alle pagine e alle testimonianze se ne aggiungano sempre di più. Indicativo anche il titolo scelto: matti per il blog. La redazione, che coinvolge pazienti, ex ospiti e quattro operatori, ha il compito di dare voce ai pensieri di chi vive nei centri cercando di stimolarli alla scrittura e all?uso del computer. Le rubriche sono: perché le comunità terapeutiche; vivere in comunità; le emozioni; chiedere aiuto; affetto, sogni; i sette peccati capitali; gli istinti; i conflitti.

Info:
Fondazione Lighea onlus
corso Garibaldi 18 20121 Milano
tel. 02.72001549

fondazione lighea
Virgilio BLOG
Presidente: Giampietro Savuto

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