Cultura
Il capitale umano italiano medio vale 169mila euro
Il più alto, quello della Lombardia, che supera i 200mila euro, lo dice unostudio dell'Irer.
di Redazione
Vale 168 mila e 881 euro il capitale umano medio italiano, escludendo il valore della sua produttività economica. Arriva, invece, a 186 mila e 440 euro tenendo conto della capacità produttiva del singolo individuo. La Lombardia produce un capitale umano medio nettamente superiore alla media del Paese (+20%), pari a 209 mila euro (con produttivita’) o 123 mila (senza produttivita’). Sono alcuni dei dati emersi dalla ‘Prima indagine sul capitale umano in Lombardia: analisi della distribuzione, misure di sostegno e di incremento’, realizzata dall’Irer (Istituto regionale di ricerca della Lombardia) e curata da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà e docente all’università Bicocca di Milano. Lo studio è stato reso noto oggi, a Milano, nell?ambito dell?Expo dell?educazione e del lavoro, durante il convegno ‘Istruzione, innovazione, capitale umano: uno sguardo d’insieme’. ”Dalla ricerca -ha spiegato Vittadini a LABITALIA- emerge uno scarso interesse, da parte del mondo della scuola, a creare capitale umano. Fattore molto negativo, visto che questa variabile comporta un aumento della capacita’ lavorativa, misurabile dall’incremento del reddito percepito e della ricchezza accumulata dall’individuo durante tutta la sua vita. Il Consiglio d’Europa, inoltre, sostiene che il capitale umano sia una leva formidabile per la coesione sociale e la crescita economica, ribadendo che l’istruzione e la formazione sono indispensabili per attuare la politica economica e sociale dell’Unione europea”. Dalla ricerca risulta che la ripartizione Sud-Isole produce un capitale umano del 25% inferiore alla media italiana, mentre il valore del Centro e’ di poco superiore a quello nazionale (+5%). E’ il Nord a mostrare un capitale umano superiore alla media nazionale (+15%). Un dato superato di ben cinque punti dalla Lombardia. Inoltre, il peso del debito finanziario familiare nella formazione del capitale umano e’ negativo per l’Italia, ma positivo per la Lombardia. Nella regione, quindi, le passività finanziarie sono utilizzate come mezzo di sostegno per accrescere il capitale umano, contrariamente al modello italiano. Relativamente alle 8.000 famiglie italiane interpellate per un confronto con le altre grandezze economiche piu’ rilevanti, emerge che il capitale umano con produttivita’ (186 mila euro) e’ pari a oltre 10 volte il reddito familiare medio da lavoro. Tra tutti gli indicatori che determinano i livelli di capitale umano familiare, assumono rilevanza gli anni di lavoro a tempo pieno dell’altro coniuge (in genere la moglie), la ricchezza familiare, la scolarità e gli anni di lavoro a tempo pieno del capofamiglia (solitamente il marito), la scolarita’ dell’altro coniuge, il tipo di occupazione del capofamiglia, il debito finanziario familiare e l’area di residenza.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.