Formazione

Serbia: metà della popolazione è depressa

Accanto a una componente genetica, c'e' il fatto che la gente ha vissuto per oltre dieci anni in pessime condizioni materiali

di Gabriella Meroni

Un popolo nervoso, depresso, insonne, stressato, sempre piu’ dedito agli psicofarmaci e all’alcol: e’ un quadro assai fosco quello dipinto da uno studio dell’Istituto per la salute della Serbia sullo stato mentale dei cittadini. ”Oltre il 62% della popolazione si sente nervoso, una persona su dieci talmente sotto stress da non sapersi controllare, il 44% mostra chiari sintomi di depressione, il 42% ha problemi di sonno e il 24% ha l’insonnia cronica – riferisce una ricerca dell’Istituto ‘Milan Jovanovic Batut’, pubblicata dal quotidiano Blic – il 37% dei cittadini e’ sotto stress e il 40% manifesta problemi emozionali e problemi di memoria”. E dato che in Serbia la malattia mentale resta un tabu’ inconfessabile, il popolo degli stressati e dei depressi indulge in rimedi e cure fai da te, che si riflettono nell’abuso di alcol, psicofarmaci, anche droghe. L’anno scorso, le farmacie serbe hanno ricevuto 1.897.546 prescrizioni per bromazepan (un farmaco a base di bromuro) e 1.646.626 per benzedin (un calmante a base di benzedina): un numero impressionante di ricette, dato che l’intera popolazione serba (Kosovo escluso) e’ attorno ai 7,5 milioni di persone, e che molti prodotti farmaceutici si vendono anche sotto banco. E il consumo dell’alcol supera di tre volte quello del latte. ”Lavoro 50 ore a settimana, e quando arriva il sabato spero di riuscire a riposare e a vedermi con gli amici – racconta a ‘Blic’ Milos P., 25 anni – ma finisco per dormire tutto il tempo e mi trovo al lunedi’ stanco come prima e di cattivo umore”. Anche Milos ricorre agli psicofarmaci: ”Credo che la mia sia un’intera generazione sotto sedativi. Lo stress e’ diventato un modo di vivere, la tensione si sente ovunque, la gente e’ continuamente sonnolenta e distratta. Spesso mi sveglio sudando nel cuore della notte perche’ ho paura di dimenticare le cose”. Per la dott. Zana Stankovic, capo del centro diagnostico dell’istituto psichiatrico di Belgrado, la causa del deterioramento della salute mentale dei serbi ”e’ un insieme di fattori biologici, psicologici e sociali. Accanto a una componente genetica, c’e’ il fatto che la gente ha vissuto per oltre dieci anni in pessime condizioni materiali, sotto costante stress e preoccupazione per la propria sopravvivenza. I bombardamenti della Nato della primavera 1999 hanno contribuito a peggiorare la situazione”. ”Quando lo stress diventa insopportabile – le fa eco Sladjana Jovic, capo del centro per la prevenzione dell’istituto Batut – e la tensione cosi’ alta da non poter essere controllata, la gente cerca sollievo nell’abuso di caffe’, alcol, farmaci, droghe, aggressivita’. Non solo non risolvono il problema, ma peggiorano la situazione”. L’appello a ricorrere ad aiuto specializzato di fronte ai sintomi della depressione e di altre forme di malattia e disagio mentale pero’ cade nel vuoto: ”Solo il 50% dei depressi si rivolge a un medico – sottolinea Jovic – i piu’ sottovalutano la malattia o, ancor peggio, cercano di curarsi da soli”.


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