Economia
Umbria: Cciaa Perugia stanzia 400mila euro per consorzi fidi
L'obiettivo è quello di favorire l'accesso al credito delle Pmi
La giunta della Camera di commercio di Perugia ha approvato la ripartizione di 400 mila euro tra i consorzi Api Fidi, Artigianfidi, Cofico, Corefi, Cosefir, Confidi, Fidimpresa eFinter. “Il sostegno ai consorzi e alle cooperative fidi e’ una delle nostre priorità” ha commentato il presidente della Camera di commercio perugina, Alviero Moretti, 2che ci permette di intervenire a sostegno delle imprese il cui accesso al credito continua ad essere uno dei problemi più pressanti e di difficile soluzione”.
Le risorse destinate ai fondi rischi consentiranno di incrementare le possibilità di intervento dei consorzi e migliorare così l’ accesso al credito da parte delle imprese attive nella provincia. “Il ruolo dei consorzi2, ha aggiunto Moretti, 2è particolarmente importante in un contesto come quello locale in cui il tessuto industriale e’ composto essenzialmente da piccole e medie imprese con una struttura finanziaria, in genere, caratterizzata da forte indebitamento ed esiguità di capitale proprio e nel quale il settore bancario adotta una politica degli affidamenti basata principalmente sull’ esistenza e sulla misura delle garanzie che le imprese sono in grado di offrire”. “Il ruolo dei consorzi fidi”, ha concluso Moretti, “sarà ancora più strategico nel prossimo futuro in vista dell’ entrata in vigore dell’ accordo internazionale ‘Basilea 2′, che prevede una revisione dei requisiti patrimoniali delle banche e che influenzera’ in maniera notevole i rapporti tra banca e impresa. E’ auspicabile quindi che i nostri consorzi sappiano affrontare questo tema cosi’ da trasformare il cambiamento introdotto da Basilea 2 in opportunita’ per le nostre imprese”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.