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Belgio: scontro frontale tra Phillip Morris e il governo

Il più grande produttore di sigarette al mondo non applica l'aumento di accise deciso dal governo

di Joshua Massarenti

Il governo belga e i produttori di sigarette sono ai ferri corti. Philip Morris, il maggiore fabbricante di sigarette in Belgio, ha deciso di non scaricare sui consumatori l’ultimo aumento di accise deciso dal governo, mantenendo per il pacchetto di sigarette il prezzo in vigore lo scorso anno. La multinazionale del tabacco ha reso noto che versera’ l’ammontare dovuto al fisco belga riducendo i suoi margini. La decisione di Philip Morris e’ seguita da un numero sempre maggiore di produttori di tabacco. Non solo. Secondo il quotidiano economico ‘De Tijd’ quattro fabbricanti di sigarette su cinque rifiutano di rendere noto ai servizi della salute pubblica in Belgio la composizione dei loro prodotti invocando il segreto di fabbricazione. Vi sono invece obbligati dal 2002. ”Le maschere cadono. E questo mentre si registrano dei buoni risultati nella lotta contro il tabacco” ha reagito il ministro belga alla salute Rudy Demotte, ripreso dal quotidiano ‘Gazet Van Antwerpen’. L’aumento delle accise, e quindi del prezzo del pacchetto di sigarette, e’ considerata un’arma efficace per ridurre il fumo soprattutto tra i giovani. Per il ministro alla salute, l’atteggiamento dei produttori di tabacco ”dimostra che l’industria ha un solo obiettivo, avere un massimo di clienti”.

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