Cultura
Terremoti: 40 mila scuole a rischio in Italia
Quarantamila scuole del Centro e Sud Italia E' uno dei dati piu' allarmanti emersi nel corso del Convegno del Gruppo nazionale per la difesa dai terremoti, in corso oggi e domani a Genova
di Redazione
Quarantamila scuole del Centro e Sud Italia sono esposte a rischio sismico. E’ uno dei dati piu’ allarmanti emersi nel corso del Convegno del Gruppo nazionale per la difesa dai terremoti, in corso oggi e domani alla Facolta’ di Ingegneria di Genova, e organizzato a conclusione del progetto triennale per la riduzone del rischio sismico. ”Fra i vari interventi portati avanti in questi anni c’e’ l’ analisi di circa 200 mila edifici, ponti e strutture concentrati nell’ area centromeridionale, la piu’ esposta al pericolo terremoti – spiega il direttore del Gruppo nazionale per la difesa dai terremoti, Claudio Eva -. Da questo censimento il 30% delle scuole e’ risultato in condizioni precarie”. La nuova legge sulla prevenzione del rischio sismico, varata nel 2003 e ora in fase di revisione per l’ulteriore definizione delle norme in materia di costruzioni e restauri, dovrebbe comunque contribuire a sanare la situazione. ”La legge prevede che tutti gli edifici pubblici, in particolare le scuole, siano censiti e adeguati alle norme di sicurezza – aggiunge Eva -. Il provvedimento dovra’ essere esteso anche ai restauri e alle manutenzioni: tutti gli interventi infatti dovranno tenere conto dei parametri antisismici”. Nella legge e’ contenuta anche la mappatura del rischio per le varie zone d’Italia, con il Centro, il Sud e la Sicilia che si confermano le piu’ coinvolte, seguite dal Nord Est e dall’ estremo ponente ligure. L’Italia, invece, non risulta esposta al pericolo di essere investita da uno tsunami. ”La struttura sismogenetica dell’Italia e del mare che la circonda esclude questo tipo di minaccia – riprende il sismologo – anche se si potrebbero verificare formazioni di onde anomale in zone circoscritte”. Nel progetto triennale, infine, sono state portate avanti attivita’ didattiche per le scuole, che hanno coinvolto tremila studenti e bambini, dalle scuole di infanzia alle superiori, e portato alla stampa di una serie di opuscoli che spiegano come comportarsi in caso di terremoto. ”I pericoli maggiori si corrono se ci si trova al chiuso – conclude Eva -; in questo caso bisogna restare lontani dalla finestre, evitare gli ascensori e le scale, chiudere luce e gas, rifugiarsi sotto gli architravi, sotto il letto, o sotto il tavolo o i banchi se si e’ a scuola”.
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