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Primavalle, Foibe… e i gloriosi anni ’70

Ennesimo tentativo di discussione collettiva sui mitici e controversi anni '70. Finitela, please

di Maramao

Sono cicliche, fanno male, e quando arrivano significa che non nascerà nulla… di buono. No, ma che andate a pensare? Sono le discussioni sugli anni ?70, sugli anni di piombo, che sistematicamente invadono come un fiume in piena le pagine dei giornali e gli scaffali delle librerie. E che anche oggi hanno trovato enorme spazio su tutti i giornali (evito la rassegna).

Eppure erano alcune settimane che se ne stavano buone buone a pagina non so cosa, ma ecco che, fra anniversari e necessità elettorali, hanno rifatto capolino: la strage di Primavalle in primis e la questione ?Foibe? tanto per. Certo, quest?ultima non fa di sicuro parte dei gloriosi, straordinari, controversi anni ?70, sappiamo viene un po? prima (parliamo della fine della guerra, la seconda, quella mondiale, fra il ’43 e il ?45). Ma fa brodo.

Fa brodo perché, come è ormai la prassi di ogni potere che si rispetti, torna utile ricordare, scrivere di, elencare, discettare, ipotizzare soluzioni. Cioè? In altre termini dettare i nuovi tabou politici entro i quali definire l?agire politico, e fuori dei quali non è possibile l?essere politico. Discutere infatti del punto esatto in cui tracciare la linea, il confine del possibile politico, come bravi geometri della morale storica. Quando invece basterebbe perdonare. E soprattutto farlo con maggiore discrezione.

Problema. Tutto ciò, cui prodest? Alla generazione che oggi è al potere (o quanto meno mira a rimanerci a lungo). Che come signore in menopausa s?illude ancora di una certa giovinezza; tutti e tutte figli e figlie degli anni ?70.
Forse qualche tipo di autoreferenzialità dovrebbe rendere l?operazione un po? sospetta, macché. A destra come a sinistra, ci si sguazza, tanto che tutto serve, bene o male, serve a tenere aperta la discussione, serve, eccome se serve. A confermare lo stallo delle cose, e tener fuori le nuove generazioni.

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